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07/09/2025 ore 11.33
Sport

Il presidente della Fifa Gianni Infantino in Calabria per il Premio Granillo: «Onorato di tornare nella terra delle mie origini»

Il massimo dirigente sportivo del calcio mondiale ospite d'eccezione alla VII edizione dell'evento ideato dal giornalista Maurizio Insardà
di Redazione

La settima edizione del Premio Oreste Granillo, dedicato allo storico presidente amaranto ed ex sindaco di Reggio Calabria, si è svolta all’Altafiumara Resort di Villa San Giovanni. L’evento, guidato dal giornalista Maurizio Insardà, ha visto come ospite d’onore il presidente della Fifa Gianni Infantino, accolto con calore dal pubblico reggino.

Maria Stella Granillo ha sottolineato il valore di un riconoscimento che mantiene vivo il ricordo del padre: «Sono passati ventotto anni dalla sua scomparsa, ma il suo nome resta indelebile nei cuori dei reggini. Papà ha dato tanto non solo al calcio ma anche alla politica e alla sua città. Per me è un orgoglio che ogni anno venga celebrato il suo impegno».

Insardà – che su LaC Tv conduce il seguitissimo programma “11 in campo” – ha ricordato il percorso che ha portato alla presenza di Infantino: «Lo aspettavamo da tempo, già in Qatar mi aveva detto che sarebbe venuto a Reggio Calabria. Ho conosciuto diversi presidenti della Fifa, ma Infantino ha saputo trasformare il calcio in un vero organismo mondiale, con discrezione e umiltà».

Nel dialogo con Italo Cucci, Infantino ha toccato i temi centrali del calcio mondiale e italiano. Sull’Italia ha commentato le due mancate qualificazioni ai Mondiali: «Non era mai successo. Per questo abbiamo deciso di aumentare il numero delle partecipanti da 32 a 48: l’Italia è una nazione di tradizione calcistica che deve tornare protagonista».

Il presidente Fifa ha poi esaltato la vittoria dell’Under 21 e della Nazionale, soffermandosi sulla squadra multietnica e su Rino Gattuso: «È un amico e un grande uomo di Calabria. Non ha avuto una vita facile, ma con la testa e il cuore ha dimostrato che con la volontà si può arrivare ovunque. Vedere una Nazionale così compatta e rappresentativa è una bellezza».

Guardando al futuro, Infantino ha ricordato la sfida dei prossimi Mondiali in Stati Uniti, Canada e Messico: «Convincere gli USA non è stato facile, ma oggi anche lì cresce la passione. Il calcio può essere una chiave per avvicinare nazioni e culture. A volte serve una scusa per parlarsi: questo sport ce la offre». Continua a leggere su LaCnews24.it