Resistenza contro lo spopolamento delle aree interne, il sindaco di Brognaturo: «I diritti di chi resta a vivere qui valgono lo stesso»
Il Piano strategico nazionale delle aree interne recentemente approvato dal governo parla di intere zone destinate a «declino e invecchiamento» senza alcuna possibilità di invertire la tendenza. Quasi una sentenza di morte, irreversibile, per le aree interne, descritte nel documento «con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni, in forte declino, con accentuato squilibrio nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni) oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività». Parole che hanno creato grandi polemiche, specie contro il governo che sembra in questo modo certificare il suo disimpegno verso molte aree fragili del Paese. Un triste quadro che riguarda da vicino la Calabria e anche il Vibonese.
Eppure anche qui, nella nostra provincia, ci sono realtà che non si vogliono rassegnare a un futuro fatto di vie popolate solo da anziani, in paesi privati peraltro di servizi primari come farmacie, poste o scuole. Tra coloro che combattono in prima linea contro il depotenziamento e il declino dei borghi, c’è la sindaca di Brognaturo Rossana Tassone, che oggi è stata ospite del telegiornale di LaC News24 (è possibile rivedere la versione integrale QUI).
Tassone ha puntato il dito contro quella politica che «negli ultimi anni ha voluto ridurre i servizi all’interno dei nostri territori». La sua voce è quella anche di altre realtà delle Serre vibonesi, spesso svantaggiate dal punto di vista della viabilità o dei servizi sanitari. «L’anno scorso – ha aggiunto – molti colleghi si sono battuti contro la riduzione dei plessi scolastici che poi purtroppo è avvenuta. Così come tante sono state le battaglie che hanno unito le Serre per la sanità e il diritto alla salute. Perché è giusto che chi decide di restare e vivere qui, veda soddisfatti i propri bisogni».
Un passaggio ha poi riguardato il consultorio di Serra San Bruno, sul quale proprio la sindaca Tassone qualche giorno fa ha lanciato un allarme, denunciando la grave carenza di personale: «Al momento nel consultorio di Serra è presente solo la figura dello psicologo, quando invece dovrebbe operarvi una equipe multidisciplinare per la cura di donne, minori e famiglie. Dunque chiunque, nei paesi delle Serre, abbia bisogno di fare un pap-test o una visita ginecologica deve recarsi a Soriano. Questo – ha concluso Tassone – è un altro diritto strappato al nostro territorio, l’ennesimo schiaffo a una sanità che dovrebbe essere pubblica e per tutti».