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07/07/2025 ore 19.56
Società

Premio "Calabria che lavora" anche alla direttrice del Polo museale di Soriano: «Un onore guidare uno scrigno di memoria storica»

Mariangela Preta ha ricevuto il riconoscimento nell'ambito della XXIV edizione: «È un incoraggiamento a continuare su questa strada»
di Vincenzo Primerano

Una Calabria che vuole correre, che vuole svilupparsi e che vuole far emergere la sua parte migliore e competitiva. Una Calabria ricca anche di eccellenze professionali. È stato questa questa la tematica principale della XXIV edizione del premio “Calabria che lavora”, organizzato da Anna Patania e dal figlio Giulio Buccinà. Un evento che ha ospitato figure di rilievo, ognuna un’eccellenza nel suo settore, impegnate a portare avanti il buon nome della Calabria.

La soddisfazione di Mariangela Preta

C’era anche tanta Vibo alla premiazione, dal momento che è stata insignita del premio anche Mariangela Preta, in qualità di direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro. Conferito anche a lei dunque il premio Calabria che Lavora 2025-Premio speciale Museo. Ed è un altro grande traguardo se si considera che poco meno di un mese fa, la stessa veniva insignita come Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Comprensibile l’orgoglio e la grande emozione di Mariangela Preta: «Il Premio speciale Museo è per me un grande onore che desidero condividere con tutto il team del Polo Museale di Soriano Calabro. In questi cinque anni ho avuto il privilegio di dirigere un luogo che non è solo uno scrigno di memoria storica, ma anche uno spazio vivo di ricerca, dialogo e crescita culturale. Il nostro impegno si è concentrato sulla valorizzazione delle collezioni permanenti, sul recupero dell’identità dell’antico Convento Domenicano e sulla promozione di un’offerta culturale dinamica, accessibile e inclusiva. Abbiamo lavorato per rendere il museo un punto di riferimento sul territorio, accogliendo migliaia di visitatori, organizzando mostre temporanee, eventi, laboratori didattici e attività per le scuole. Tra i progetti più significativi, voglio ricordare il riallestimento multimediale delle sale, il recupero di opere d’arte custodite nei depositi e la creazione di reti con altre istituzioni culturali regionali e nazionali».
E ancora: «Questo riconoscimento rappresenta per me non un punto di arrivo, ma un incoraggiamento a continuare su questa strada, con passione e senso di responsabilità. Ringrazio il Comitato organizzativo, Anna Patania e Giulio Buccinà, per aver creduto nel valore del nostro lavoro. La cultura è un bene comune. Il museo è la casa di tutti».