Mileto, la festa dell’Immacolata e lo stretto legame tra la Chiesa locale e quella di Roma
A Roma e nella città sede di diocesi anche quest’anno si è ripetuto il suggestivo rito di venerazione e di offerta floreale alla stele della Vergine Maria
A Mileto la solennità liturgica dell’Immacolata Concezione di Maria rappresenta l’occasione privilegiata per ribadire lo stretto legame tra la Chiesa locale e quella di Roma. Del resto fin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1081 per volontà di San Gregorio VII, la diocesi con sede nella cittadina normanna è stata posta sotto la diretta giurisdizione del Papa. In occasione di tale ricorrenza, anche quest’anno il pontefice Leone XIV e il vescovo Attilio Nostro hanno ripetuto il significativo atto di venerazione e la successiva offerta floreale alla stele della Vergine Maria Immacolata. La prima situata in piazza di Spagna, la seconda in piazza Badia. A Mileto l’iniziativa si ripete dal 2004, anno in cui è stato commemorato il cinquantesimo anniversario della riposizione della statua della Vergine al centro dello spiazzo pubblico e il mezzo secolo di vita del dogma della Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX nel dicembre del 1854. In piazza Badia, al sacro rito presieduto dal presule hanno partecipato un gran numero di fedeli e le massime autorità civili, politiche e militari del territorio.
[Missing Credit]
[Missing Caption]
Tra i momenti più significativi, la collocazione ai piedi dell’effigie della Vergine, posta sull’alta colonna, di una corona di fiori ad opera dei vigili del fuoco della sezione provinciale di Vibo Valentia. Un atto devozionale di forte impatto emotivo, entrato ormai nella tradizione e salutato dal caloroso applauso dei fedeli. Nel suo intervento monsignor Nostro si è soffermato sulla numerosa presenza di bambini in piazza. «Questa meravigliosa e bellissima statua di Maria, che si staglia alta nel cielo, e il Vangelo di oggi - ha sottolineato nell’occasione il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea - ci dicono entrambi che i bambini che sono qui presenti sono un segno di speranza. Ogni bimbo che nasce, infatti, ci ricorda la profezia antica che parla del germoglio di Iesse, che nasce in Maria. Un piccolo germoglio che nessuno nota. Eppure è lì che si annida la vita. Ogni vita nuova che accogliamo nelle nostre famiglie - ha aggiunto - è un segno incredibilmente bello di quella novità che soltanto il coraggio dell'amore riesce a porre. Quindi, grazie di cuore a voi genitori, mamme e papà, che avete il coraggio di mettere al mondo un figlio. Grazie perché in questo segno di speranza, che è lo stesso segno che è stata Maria per l'umanità, si concretizza una complicità bellissima con Dio, che desidera che questo grande dono della vita non cessi mai, non smetta mai di dare alla società tutta quella bellezza che ogni bambino rappresenta in sé». Al termine dell’atto di venerazione e dell’offerta floreale alla stele della Vergine Maria tutti i presenti si sono trasferiti nella vicina chiesa parrocchiale della Santissima Trinità-San Benedetto, per assistere alla celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso monsignor Nostro.