Fuggi figlio mio e ama la Calabria da lontano, l’unico modo per continuare a farlo
Figlio mio, affronta il liceo e fuggi.
Fuggi da questa Calabria che ha illuso milioni di persone, condannandole all’assuefazione.
Fuggi, prima che la tua auto vada in fiamme o il tuo locale venga distrutto da una bomba perché non hai chiesto il permesso di aprire.
Prima che il tuo nome finisca in prima pagina accanto a quelli di Tiziana, Federica, Martina, Federico, Eleonora, Eva… (e potrei continuare all’infinito) uccisi da un mostro insaziabile che gli uomini chiamano malasanità.
Prima che i processi farsa si compiano e le vittime vengano uccise due volte con assoluzioni, archiviazioni, condanne fittizie.
Prima che un male ti colga, alimentato da rifiuti tossici interrati a pochi metri da casa o sui fondali del mare in cui ti specchi, orgoglioso e ignaro.
Prima che una piena ti travolga perché le cunette sono invase da erbacce e rifiuti, e i torrenti da vegetazione e liquami.
Prima che gli eventi atmosferici eccezionali diventino l’alibi perfetto per scagionare gli assassini.
Prima che sia costretto ad accettare contratti a tre euro all’ora, senza ferie, festivi, riposi, contributi, «perché qui funziona così».
Prima che il titolare ti dica che sei fortunato a lavorare per lui e che ne trova altri mille disposti ad accettare quei crimini.
Prima che il candidato ti prenda a braccetto per offrirti il caffè.
Prima che l’impiegato ti spacci un diritto come un suo favore.
Prima che una buca decennale inghiotta la tua moto o la tua bici. E con esse la tua vita.
Prima che debba trascorrere 14 ore in treno per percorrere 300 chilometri.
Prima che il tuo talento sia costretto a reprimersi per il teatro mai realizzato, lo stadio incompiuto, il palazzetto inagibile, la pista sequestrata.
Prima che sia obbligato a fare una doccia con le taniche o a pagare l’acqua a peso d’oro, mentre sotto i tuoi piedi ne scorre a fiumi.
Prima di vedere altri ettari di vegetazione distrutti da ‘ndranghetisti spacciati per piromani.
Prima che un cinghiale ti assalga mentre getti i rifiuti in pieno centro.
Prima che ti renda conto che, se si parla da decenni degli stessi problemi, è perché non si vogliono risolvere.
Prima che i servizi primari ti vengano negati ogni giorno.
Prima che questo elenco si allunghi ulteriormente.
Fuggi e abbi il coraggio che non ho avuto quando mi nascondevo dietro alla speranza. Fuggi e ama questa terra da lontano. È l’unico modo per continuare a farlo.