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23/12/2025 ore 10.16
Società

Da Betlemme a Vibo: gli scout portano la lampada con la Luce della Pace nella Casa circondariale

Toccante cerimonia nel carcere vibonese dove è giunto il potente simbolo cristiano. Un momento significativo di dialogo tra istituzioni e comunità carceraria, nel segno dell’inclusione e della dignità della persona

di Redazione

La Luce della Pace di Betlemme è entrata nel carcere di Vibo Valentia, portando con sé un messaggio di speranza, vicinanza e responsabilità civile. Nella chiesa della Natività a Betlemme è presente una lampada ad olio che arde perennemente da molti secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. Ogni anno, a dicembre, da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli.

La cerimonia si è svolta in un clima di profonda commozione e ha rappresentato un momento significativo di dialogo tra istituzioni e comunità carceraria, nel segno dell’inclusione e della dignità della persona.

Il simbolo, arrivato in città nei giorni scorsi grazie agli scout vibonesi e benedetto durante la Santa Messa officiata dal vescovo Attilio Nostro, è stato consegnato ufficialmente all’istituto penitenziario cittadino come gesto concreto di attenzione verso chi vive la condizione detentiva. Un’iniziativa che ha voluto sottolineare come la presenza delle istituzioni non venga meno neppure nei contesti più complessi e delicati.

A rappresentare l’Amministrazione comunale, su delega del sindaco impegnato nei lavori del Consiglio comunale, sono intervenuti l’assessore Luisa Santoro e l’architetto Antonio Pallone, funzionario del Comune e tutor dei progetti di riparazione sociale. La delegazione è stata accolta dalla direttrice dell’istituto, Angela Marcello, che ha espresso un sentito ringraziamento per la sensibilità dimostrata sia dal Comune sia dagli scout, rimarcando il valore morale di un gesto capace di richiamare l’attenzione sulla dignità e sull’umanità delle persone detenute.

Il sindaco ha voluto far giungere il proprio messaggio di sostegno all’iniziativa, sottolineandone il significato civico e sociale. «Iniziative di tale natura rappresentano un contributo essenziale nel riaffermare i principi di umanità, dignità e inclusione, consolidando la presenza delle istituzioni anche nei contesti più complessi e vulnerabili. Con questo gesto intendiamo ribadire la ferma volontà del Comune di promuovere il dialogo, l’ascolto e una rinnovata responsabilità sociale nei confronti della comunità carceraria, valorizzando percorsi inclusivi che mettano al centro la dignità della persona e il suo futuro», ha dichiarato.

La consegna della Luce della Pace non si esaurisce in un momento simbolico, ma si inserisce in un percorso più ampio di attenzione costante dell’Amministrazione comunale verso il mondo carcerario. La presenza dell’architetto Pallone, in qualità di tutor dei progetti di riparazione sociale, conferma l’impegno della città nel costruire ponti concreti tra la comunità esterna e quella interna al penitenziario, favorendo processi di riabilitazione, cittadinanza attiva e reinserimento sociale. In questo senso, la fiammella proveniente da Betlemme diventa non solo un simbolo di pace, ma anche un segno tangibile di responsabilità condivisa e di futuro possibile.