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13/08/2025 ore 21.10
Società

«Aree interne destinate al declino? Non accettiamo eutanasia, cittadini siano in prima linea», il monito del sindaco di Serra

Alfredo Barillari ospite del tg di LaC News24 ha parlato di strategie contro lo spopolamento e ha invitato la popolazione ad essere partecipe: «Il cambiamento non arriva dall'alto»
di Francesca Giofrè

«Le parole del ministro Zangrillo ci rassicurano ma noi guardiamo sempre ai fatti». Parola del sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, che è stato ospite oggi del telegiornale di LaC News24 (rivedilo QUI), per parlare di aree interne e strategie contro lo spopolamento. Il riferimento del primo cittadino serrese è all’intervento del ministro della Pubblica amministrazione a Santo Stefano d’Aspromonte, in un dibattito dedicato proprio alla valorizzazione delle aree interne. «Dobbiamo rendere queste zone accessibili e convincere i nostri giovani a non scappare», ha detto il ministro, quasi in controtendenza con quanto invece si legge nel Piano strategico nazionale delle aree interne recentemente approvato dal governo e nel quale si parla di intere zone destinate a «declino e invecchiamento» senza alcuna possibilità di invertire la tendenza.
«Una sorta di eutanasia», dice Barillari ai microfoni di LaC: «Io per primo ho deciso di tornare in Calabria e mettermi in gioco per questo territorio e dunque non posso accettare una strategia del genere. Noi sindaci delle aree interne oggi siamo in prima linea affinché i bisogni delle nostre popolazioni vengano ascoltati e per chiedere strumenti per poter mettere in atto politiche che contrastino davvero lo spopolamento e diano più servizi alla cittadinanza».

Il Comune di Serra San Bruno è peraltro capofila di una delle 72 aree interne sparse per tutta Italia. «La nostra area interna – spiega il sindaco Barillari – è costituita da 14 comuni tra Vibonese, Reggino e Catanzarese. Ci occupiamo di portare avanti strategie innanzitutto per la mobilità, perché la viabilità è fondamentale per far vivere le nostre aree interne e metterle in contatto con la costa. Ci battiamo poi per la sanità: crediamo serva rilanciare assolutamente le strutture che abbiamo, come l’ospedale San Bruno in cui abbiamo sale operatorie nuovissime: riaprirle significherebbe dare servizi alla gente del luogo e creare collegamenti con le fasce costiere».

E c’è poi lo sviluppo economico, con il sostegno agli artigiani e alle imprese del luogo: «Abbiamo messo a disposizione dei 14 comuni dell’area interna finanziamenti per un milione di euro, destinati proprio agli artigiani locali. Il bando è ancora aperto e presto ne arriverà uno nuovo sui servizi al turismo, altro ambito in cui bisogna pure investire». Dagli studi di LaC, poi, l’invito ai cittadini: «Tutto dobbiamo stare in prima fila, perché il cambiamento non arriverà dall’alto. Dobbiamo muoverci noi cittadini per la nostra terra».