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24/09/2025 ore 13.21
Sanità

Vibo, la Rsa Don Mottola annuncia un nuovo sit-in permanente davanti ad Asp e Prefettura: «Nostra sanità gravemente penalizzata»

Dura nota del direttore sanitario Capomolla che parla di «istituzioni insensibili ai bisogni sanitari del territorio». A fronte di «un quadro impietoso», invocato un cambio di passo e l’assegnazione di risorse adeguate all’Azienda sanitaria provinciale

di Redazione

Un nuovo sit-in di protesta permanente davanti alle sedi dell’Asp di Vibo Valentia e della Prefettura è stato indetto dal Comitato dei lavoratori e dei caregivers del Don Mottola Medical Center di Drapia, a causa «della perdurante e ostinata negligenza riscontrata a diversi livelli istituzionali, insensibili ai bisogni sanitari del territorio».

Il personale e i familiari dei pazienti della Rsa di Drapia annunciano quindi una nuova battaglia a favore della sanità vibonese tutta. «È ormai consapevolezza diffusa che questo territorio sia stato gravemente penalizzato in termini di servizi sanitari durante i 16 anni di piano di rientro – si legge in una nota –. Il Comitato ha sempre interagito con le istituzioni nel massimo rispetto, ma purtroppo siamo stati ingannati noi, il territorio vibonese e soprattutto i cittadini, costretti, nel dramma della malattia, a subire l’onta di un fallimento istituzionale».

Le criticità principali

Il direttore sanitario del Don Mottola, Soccorso Capomolla, passa quindi ad elencare le criticità principali: «Il comparto socio-sanitario vibonese è stato storicamente maltrattato. Basti pensare all’ultimo riparto previsto dal DCA 132/2022: soltanto 4,5 milioni a Vibo contro i 32 milioni destinati a Crotone. Questo significa una quota socio-sanitaria di 102 euro per soggetti >65 anni contro una media di 470 euro nelle altre province. Nonostante l’interessamento del Garante della Salute, che avrebbe potuto anche nominare un commissario ad acta, si è riscontrata un’inaccettabile inattività. La Prefettura è stata più volte coinvolta, senza alcun esito, pur avendo un canale diretto con la Commissione Antimafia».

Vibo Valentia, la sanità che non c’è e il silenzio delle istituzioni nella lunga attesa elettorale

Capomolla sottolinea inoltre che «con il commissario Battistini era stato avviato un percorso basato su mappatura del fabbisogno, richiesta formale di fondi regionali e mancata deliberazione della nuova rete territoriale (DCA 197/2023), che interessa oltre 35mila utenti del Vibonese».

E ancora, con specifico riferimento alla Rsa di Drapia: «Ad ottobre 2024 il Comitato ha aderito ad un avviso pubblico sulla continuità assistenziale (fondo di 605mila euro). Tale fondo avrebbe dovuto ristorare le famiglie che, ad oggi, sostengono privatamente le spese di degenza. La Commissione Antimafia ha bloccato l’avviso per mancanza di fondi. Tuttavia, nel Bilancio preventivo economico 2025, pubblicato il 17/09/2025, risulta chiaramente la voce “sopravvenienza attiva da prestazioni del privato accreditato” pari a 608mila euro: fondi disponibili, ma non utilizzati dall’Asp, che ha scaricato i costi sulle famiglie. La Regione Calabria, con nota 393243 del 13/06/2024, ha dichiarato che il Dipartimento Salute è in attesa da parte dell’Asp di Vibo della trasmissione del Piano aziendale di attuazione della programmazione territoriale, documento indispensabile per ottenere ulteriori fondi. Dopo 15 mesi, l’Asp non ha ancora prodotto tale documento».

«Un quadro impietoso»

Sulle condizioni della sanità vibonese, Capomolla parla di «un quadro impietoso». E spiega: «Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2025-2027 rileva un grave inadempimento dell’Asp di Vibo sui modelli residenziali (indicatori LA D33Z: Calabria 17,17 – ASP Vibo 8,10, con un gap di -16,50 rispetto alla soglia di sufficienza). Il Piano Annuale delle Attività 2025 non prevede alcuna strategia per i modelli residenziali territoriali. La delibera 371 del 28/07/2025, relativo all’adozione del bilancio preventivo economico 2025 e previsionale 2025-2027, non assegna risorse all’implementazione dei modelli gestionali: confermati appena 4,5 milioni per l’area socio-sanitaria e 1,6 milioni per la riabilitazione estensiva extra-provincia».

Il direttore sanitario del Don Mottola sottolinea poi che non è stata ancora adottata la rete territoriale. E ancora: «Questa discontinuità assistenziale comporta conseguenze gravi: aumento del rischio di eventi cardiaci maggiori (+6%), mortalità a un anno post-infarto (+12%) e mortalità a un anno post-ictus (+26%). Non si tratta di campanilismi né di interessi personali. Si tratta di garantire il diritto di accesso alle cure, oggi negato nel nostro territorio, e di tutelare la libertà di impresa. Né vale la contrapposizione pubblico/privato: come documentato dal ministero della Salute (Annuario 2023), il 59,9% dei modelli gestionali che assicurano i Lea a livello nazionale è garantito dal privato accreditato convenzionato, contro il 40,1% del pubblico».

L’appello del Don Mottola

«Oggi più che mai, insieme a tutte le forze politiche, sindacali e professionali, occorre rivendicare l’assegnazione di risorse adeguate all’Asp di Vibo per l’erogazione di servizi e per il corretto funzionamento delle istituzioni, la cui etica deve essere quella di garantire il benessere e la dignità della comunità. La malattia è la più alta forma di democrazia: una società civile deve rispondervi con senso democratico, organizzando servizi sanitari equi e adeguati in tutto il territorio calabrese. Per queste ragioni, a partire da domani, daremo avvio a un sit-in permanente davanti alla Direzione generale dell’Asp e alla Prefettura di Vibo Valentia», la conclusione di Capomolla.