Sanità Vibo, Piscitelli (Asp) spiega perché non si trovano infermieri e in Ortopedia ci sono solo 8 letti: «Come quando c’era il Covid»
Un bando deserto e tutto da rifare. Nessun infermiere ha risposto alla chiamata dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia che ha indetto un concorso per 14 infermieri a tempo determinato. Tre mesi la durata del contratto. Un periodo troppo breve per rendere la proposta allettante. Almeno questa sembra essere la motivazione palesata ufficiosamente dai sindacati di categoria. E così il commissario dell’Asp Vittorio Piscitelli prova a correre ai ripari, tentando di allungare a 6 mesi il contratto.
In attesa di rimodulare il contratto, gli uffici di via Dante Alighieri stanno proseguendo la ricerca di personale attingendo dalla graduatoria. «I primi 150 hanno rifiutato, ma ce ne sono 450 il lizza», afferma il commissario, che si dice «preoccupato». E poi aggiunge: «Si metta nei miei panni. Vogliamo assumere ma nessuno accetta di lavorare per soli tre mesi».
Non sarebbe più semplice procedere con assunzioni a tempo indeterminato per dare stabilità strutturale all’organico?
«Purtroppo, non ne abbiamo la possibilità. Simo ancora alle prese con quel problema dei presunti esuberi certificati dalla Regione». Il riferimento è a quanto accadde a gennaio, quando a causa di un errore nella trasmissione dei dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate, ben 81 infermieri e oss risultarono in esubero rispetto al fabbisogno di personale. Problema risolto sulla carta, che però dispiega ancora i suoi effetti, impedendo all’Asp di procedere con le assunzioni a tempo indeterminato.
E dunque?
«Adesso stiamo aspettando dalla Regione un piano di fabbisogno che ancora non arriva… sono due mesi che lo aspettiamo. Abbiamo esposto le nostre necessità, le nostre chiavi di lettura, le nostre controdeduzioni. Ogni tanto ci viene richiesto qualche altro elemento e noi integriamo. Però, ad oggi, non abbiamo ancora risposte, quindi non sappiamo quanto personale possiamo assumere. E di certo non possiamo farlo con contratti a tempo indeterminato. Al massimo possiamo procedere per far fronte a un’emergenza, e adesso c’è quella estiva».
Ad oggi, quali sono i reparti scoperti, quelli che soffrono maggiormente questa carenza di infermieri?
«Maggiormente il Pronto soccorso, poi Medicina e Ortopedia, perché mancano pure i posti letto ovviamente. Non possiamo mettere più posti letto in Ortopedia come era prima del Covid, oggi ce ne sono solo 8 invece di 14».
Perché non potete andare oltre gli 8 posti letto nel reparto di Ortopedia?
«Perché l’ospedale ai tempi del Covid era stato rimodulato così, e così è rimasto. Lo abbiamo scoperto adesso: nessuno ce l’aveva detto prima, ce l’ha detto il nuovo direttore sanitario appena arrivato. Quindi dobbiamo invertire nuovamente i locali che ospitano ora Ortopedia con quelli dove c’è Medicina, che sono più ampi e possono ospitare 14 posti letto. Lo faremo nel giro di quindici giorni. Si chiama “rifunzionalizzazione”, cioè riportare lo Jazzolino a come era prima del Covid. Ne scopriamo una al giorno, questa è la verità. Mai mi sarei aspettato che l’ospedale fosse rimasto ai tempi della pandemia».
Ma se aumentate i letti servirà anche più personale… «Esatto. È questo il problema, non è solo una questione di spazio. Se attivo i nuovi posti letto, poi devo garantire l’assistenza. È questo che abbiamo spiegato alla Regione. Il Dca va adeguato sulla base delle necessità. Stiamo cercando di riallineare tutto. Aspettiamo che ci vengano date le risposte giuste da parte della Regione».
Stando così le cose, la mancanza degli infermieri potrebbe determinare il blocco dell’attività?
«Speriamo di no… Nel frattempo stiamo verificando se c’è la possibilità di attingere un po’ di personale e destinarlo al Pronto soccorso».
Cioè, da dove potrebbe essere spostato? «Ho dato incarico alla neo Dirigente delle professioni sanitarie Sara Fiorillo, di andare personalmente in tutti i reparti di tutti gli ospedali vibonesi, dallo Jazzolino a Tropea, Serra San Bruno, Soriano. Una ricognizione che sta già facendo per trovare soluzioni. Stiamo cercando di tamponare nell’immediato, nella speranza di poter attingere all’esterno con queste assunzioni a tempo determinato. E restiamo sempre in attesa di questo fantomatico piano assunzionale, che ci dicono dovrebbe arrivare da un giorno all’altro. Ma ormai sono settimane che attendiamo…».
