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03/12/2025 ore 19.13
Sanità

Nel giorno della sanità vibonese Occhiuto non c’è: il governatore diserta la riunione in Prefettura e fuori sale la protesta – VIDEO

Il vertice convocato dal prefetto Anna Aurora Colosimo non ha visto la partecipazione del presidente della Regione che pure era stato invitato. Al suo posto il sub commissario Esposito. In strada decine di sindaci, comitati e associazioni al capezzale del sistema sanitario locale

di Enrico De Girolamo

È il gran giorno della sanità vibonese, ma Roberto Occhiuto non c’è. Il presidente della Regione e commissario ad acta nelle ultime settimane è stato invocato in mille modi, tra esortazioni riverenti ed appelli polemici, ma ha comunque deciso di non partecipare alla riunione convocata per questo pomeriggio dal prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, con l’obiettivo di incanalare in un solco istituzionale un’emergenza che ormai ha superato da un pezzo il livello di guardia.

È talmente grave la situazione della sanità vibonese – tra scarsità di risorse, servizi che si spengono giorno dopo giorno, dimissioni di medici frustrati dall’impossibilità di agire e ospedali senza alcuna certezza di rilancio – che il sindaco di Vibo, Enzo Romeo, ha invocato addirittura l’adozione di misure di Protezione civile. Se non ora, quando.

E invece niente, Occhiuto ha deciso di non esserci alla riunione in Prefettura, la cui convocazione ufficiale con tanto di sigilli ufficiali della Prefettura vedeva tra i destinatari proprio lui, il governatore, anche se solo “p.c.”, alias “per conoscenza”. Un eufemismo formale che equivale a dire: sei invitato, sei atteso, ma non te lo chiediamo in maniera perentoria.

Ma Occhiuto ha declinato, come d’altronde era già trapelato alla vigilia, inviando a Vibo il suo sub-commissario, Ernesto Esposito, che si è presentato con una cartelletta fitta di cifre, slide e grafici. Il tutto, si presume (la riunione non era pubblica), per contraddire la percezione incontrovertibile di una provincia letteralmente dimenticata dal deus ex machina della sanità calabrese. Basti pensare che per il prossimo triennio le risorse destinate al Crotonese con il nuovo Dca (302/2025) sono cinque volte più consistenti di quelle che invece arriveranno nel Vibonese, dove invece i Lea (i livelli essenziali di assistenza) sono i più bassi d’Italia.

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Nell’ultimo anno negli ospedali vibonesi si sono verificate morti sospette sulle quali ancora indaga la magistratura, si sono dimessi due primari denunciando carenza di macchinari e personale, in sordina sono stati "chiusi” reparti restati  aperti solo sulla carta, gli ospedali di periferia sono stati depotenziati, è stato sostituito il commissario straordinario dell’Asp senza che venisse spiegato perché sia stato rimosso il precedente che era in carica da appena 10 mesi. E anche alcuni medici cubani hanno preso il largo, decidendo di passare nella sanità privata più remunerativa e meno frustrante.

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Una situazione che ha gradualmente fatto salire la tensione fino alla riunione di oggi, carica di aspettative. Davanti alla Prefettura, mentre all’interno si teneva l’incontro, hanno stazionato per ore comitati civici, decine di sindaci con tanto di fascia tricolore, amministratori locali, rappresentanti delle varie associazioni impegnate sul fronte della sanità vibonese. Si sono passati il megafono dando voce all’esasperazione di una popolazione vibonese che ancora una volta, a quanto pare, non è stata considerata all’altezza di entrare nell’agenda del governatore.

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Durissimo, in questo senso, il commento di Giuseppe Borrello, referente provinciale dell’associazione antimafia Libera, raccolto da Il Vibonese: «C'è un antico proverbio secondo il quale non c’è più sordo di chi non vuol sentire. L’assenza della politica regionale oggi è grave. Eppure fino a qualche settimana fa c'era chi attraversava la nostra Regione in lungo e in largo per fare promesse da campagna elettorale che purtroppo state del tutto disattese».