Asp di Vibo, il commissario Orlando: «Presentata la bozza del nuovo atto aziendale, ma non accetteremo richieste impossibili»
È l’ossatura delle nuove strategie organizzative dell’Asp di Vibo, lo strumento da cui dipendono la capacità operativa e i servizi erogati. La bozza dell’atto aziendale è stata presentata ieri nel corso della Conferenza dei sindaci, presieduta dal primo cittadino di Mileto, Fortunato Salvatore Giordano. Un atto, dunque, fondamentale, che stabilisce la struttura organizzativa, le responsabilità, le modalità di gestione delle risorse e i principi per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Illustrato dal direttore sanitario Ilario Lazzaro e dal direttore amministrativo Angelo Sestito, tra gli aspetti più rilevanti, il nuovo atto aziendale in quasi 10 anni (l’ultimo risale al 2016) prevede l’aumento delle strutture complesse da 14 a 17. Tra i partecipanti alla Conferenza per la presentazione della bozza c’era anche Gianluca Orlando, che fa parte della triade commissariale che guida l’Asp di Vibo.
Commissario, quale sarà il prossimo step?
«Ora l’atto aziendale che abbiamo proposto con le varie osservazioni che ci perverranno dalle parti politiche, economiche e sociali. Questa riunione serve proprio a questo, a gettare le basi di questa concertazione. Certo, non è un lavoro semplice e cercheremo di arrivare a un documento quanto più condiviso possibile che sarà poi sottoposto all’approvazione della Regione. Analizzeremo tutte le osservazioni e le integreremo nell’atto aziendale che è già comunque frutto di una lunga e ragionata attività interna da parte anche sia degli amministrativi che dei medici».
Le istanze sono tante e alcune molto ambiziose, forse anche troppo. Non teme che i tempi possano allungarsi in maniera eccessiva?
«Non prenderemo in considerazione richieste oggettivamente irrealizzabili, perché serve un approccio concreto. Siamo fiduciosi che la Regione darà il via libera al documento definitivo, probabilmente una ventina di giorni dalla trasmissione dell’atto. Questa bozza è stata realizzato dalla direzione amministrativa e sanitaria in collaborazione con i medici primari, i capi dipartimento, con la Commissione straordinaria, tenendo conto anche delle esigenze del territorio. Dunque ha una base solida. Recepire richieste irrealizzabili sarebbe contro il territorio, tanto più che l’ultimo atto aziendale risale al 2016, dunque non si può perdere altro tempo».
Quali sono le principali carenze che avete individuato nel redigere il documento?
«Le principali carenze da risolvere sono sicuramente quelle che afferiscono la mancanza di personale. Non è semplice trovare personale medico, ma questa è una carenza generalizzata che si verifica in tutta Italia. Prendiamo il caso del reparto di psichiatria. Ci stiamo facendo in quattro per poterlo riaprire perché siamo consapevoli che per il territorio è una priorità. Però, nonostante avvisi e concorsi, ancora non siamo riusciti a reperire psichiatri. Stesso discorso per gli anestesisti, tanto che ci siamo dovuti rivolgere a una società esterna per reclutarli, perché il concorso andava sempre deserto».
Avete già in mente come incentivare l’arrivo di nuovi medici e personale sanitario?
«Come sottolineato anche dal direttore sanitario, prima di tutto dobbiamo essere attrattivi come territorio. E quello vibonese, anche morfologicamente, non lo è, perché tra i vari presidi ospedalieri le distanze sono notevoli e la rete viaria è quella che è. Ma abbiamo messo in campo diverse azioni per renderci più attrattivi, a cominciare dall’organizzazione in strutture complesse, a valenze dipartimentali. Poi ci sono le richieste di maggiore personale e un’implementazione del budget alla Regione».
A proposito, state riscontrando difficoltà nelle interlocuzioni con a Regione? Il Commissario Piscitelli, sostituito due giorni fa, ha lamentato proprio questo…
«Non parlerei di difficoltà. Anzi, ultimamente siamo stati ricevuti, assieme alla Comitato ristretto dei sindaci, dal subcomissario alla sanità Esposito, che ci ha dato una serie di rassicurazioni che ci fanno ben sperare. Con la Regione c’è un ottimo rapporto, forse con i tempi dobbiamo coordinarci maggiormente ma il rapporto è ottimo».
In questi ultimi giorni c’è stato il passaggio di consegne tra il commissario Vittorio Piscitelli che è stato sostituito, dopo appena 10 mesi, da un nuovo commissario, Gianfranco Tomao. Piscitelli, in un’intervista concessa al nostro giornale, ha sottolineato che non si è dimesso ma è stato mandato via dal Governo…
«Non conosco i motivi di questo avvicendamento. Ce li chiarirà probabilmente il neo commissario Gianfranco Tomao, che è una persona che stimo tantissimo, conosco e con la quale ho già lavorato. Io non posso far altro che ringraziare il prefetto Piscitelli per il lavoro che ha svolto, che abbiamo svolto insieme. Sono orgoglioso di aver lavorato con lui, è una persona onesta e integerrima, che ha fatto sempre il bene dell’Asp di Vibo. Ripeto, non so quali siano i motivi dell’avvicendamento ma sono sicuro che con il nuovo commissario la terna commissariale continuerà a lavorare in perfetta armonia e unità come ha fatto con il prefetto Piscitelli».