Tirocinanti della Provincia di Vibo, nuova convocazione del Consiglio: scoppia la polemica sulla legittimità della seduta
I consiglieri Calafati, Lacquaniti e Franzè contestano quanto deciso dal presidente L’Andolina e fanno appello al prefetto: «Ci convochi»
Non si placano le tensioni politiche all’interno della Provincia di Vibo Valentia. Dopo la seduta saltata nei giorni scorsi – quella che avrebbe dovuto sancire la tanto attesa stabilizzazione dei tirocinanti – è arrivata una nuova prima convocazione del Consiglio provinciale per questa mattina alle 8 (andata ovviamente deserta) e in seconda convocazione alle 9 di domani martedì 14. Ma anche stavolta, invece di segnare una ripartenza, la riunione si apre tra accuse di irregolarità procedurali, malumori politici e contestazioni interne.
A innescare il nuovo fronte polemico è una nota firmata dai consiglieri provinciali Giampiero Calafati, Alessandro Lacquaniti e Carmine Franzè, che mettono nero su bianco una serie di rilievi sulla presunta illegittimità della convocazione.
Il nodo dei tempi e delle notifiche
Secondo i tre consiglieri, la convocazione del Consiglio non sarebbe conforme alle norme previste dal Testo Unico degli Enti Locali e dal regolamento provinciale.
Nel documento si sottolinea che, poiché l’ordine del giorno prevedeva anche l’approvazione del bilancio consolidato, la seduta avrebbe dovuto essere ordinaria, e dunque convocata con almeno cinque giorni liberi di preavviso.
Tale termine, spiegano, non sarebbe stato rispettato: «La notifica della convocazione è avvenuta in data 9 ottobre 2025», mentre la seduta si sarebbe dovuta tenere prima della scadenza del termine minimo.
A ciò si aggiunge un presunto disguido nella comunicazione al consigliere Lacquaniti, che – secondo quanto riportato nella nota – «non era stato formalmente informato della convocazione del Consiglio Provinciale, avendone avuto notizia solo telefonicamente quando il verbale era già stato chiuso».
L’orario “anomalo” e l’assenza della maggioranza
Un altro elemento che ha fatto storcere il naso ai consiglieri di minoranza è la scelta di fissare la seduta alle ore 8 del mattino, giudicata «assolutamente illogica» e «irrispettosa» nei confronti dei rappresentanti eletti.
I tre firmatari della nota parlano anche di una «assenza preventivamente concordata» da parte di tutti i consiglieri di maggioranza, assenza che – scrivono – «sembra confermare quanto appreso da conversazioni informali».
La richiesta d’intervento al Prefetto
Alla luce di queste presunte irregolarità, Calafati, Lacquaniti e Franzè chiedono che la convocazione odierna venga dichiarata illegittima e che la seduta sia considerata non valida.
Nel comunicato, i tre consiglieri sollecitano inoltre un incontro urgente con il Prefetto di Vibo Valentia, per chiarire la situazione politico-amministrativa dell’Ente e denunciare il comportamento del presidente della Provincia, accusato di «sminuire il ruolo dei consiglieri e impedire il corretto esercizio del mandato».