Rigenerazione urbana a Parghelia, si rasserena il clima tra maggioranza e opposizione: ora un progetto condiviso c'è
Dopo gli ultimi strascichi di un botta e risposta fra maggioranza e opposizione durato mesi, in merito al progetto di Rigenerazione urbana da circa 3 milioni di euro, volto al restyling della parte storica del paese e dei suoi manufatti più caratteristici in granito, l’ultimo atto, che pare abbia poi rasserenato gli animi sul finire, si è svolto durante il Consiglio comunale del 31 luglio. «Nel pieno della discussione sull’assestamento di bilancio – ha spiegato il gruppo consiliare “Guardare al futuro” ricordando – è emersa, quasi come un inciso, una notizia tutt’altro che secondaria: la giunta ha approvato il progetto esecutivo di Rigenerazione urbana del centro di Parghelia». Il nuovo progetto prevede tre isole pedonali e un prolungamento della pavimentazione lungo tutto il corso principale. «Noi e i cittadini – ha precisato la minoranza – avremmo preferito anche un intervento di riqualificazione su via Michele Bianchi. Pur non conoscendone ancora tutti i dettagli tecnici, possiamo affermare che questa versione, se opportunamente condivisa, potrebbe anche rappresentare un buon compromesso».
La svolta, giudicata «parziale» dall’opposizione, è frutto del «secondo incontro partecipativo – dopo quello promosso dal gruppo insieme alla sezione vibonese di Italia Nostra – dopo il quale poi l’Amministrazione ha abbandonato ogni percorso per poi riformulare il progetto iniziale, avvicinandosi a una soluzione più equilibrata e in linea con le proposte avanzate da noi». Ma “scoprire” tutto questo «per caso» nell’ultima seduta di Consiglio comunale non ha placato gli animi dell’opposizione, sebbene il progetto della maggioranza sia ora più «in sintonia» con minoranza e cittadini. «L’arroganza del potere può essere “scardinata” – ha commentato il gruppo – e la voce dei cittadini può prevalere. Il dialogo, una volta avviato, deve essere portato a termine. Un progetto pubblico non può nascere o realizzarsi nel silenzio e nell’ombra». Quindi “Guardare al futuro”, sulla scorta di quanto accaduto il 31 luglio, ha lanciato la sua proposta alla maggioranza: «Chiediamo che l’Amministrazione o il Centro studi convochino un evento per presentare ufficialmente il progetto esecutivo, coinvolgendo anche i progettisti della Labics, in modo che tutto il Consiglio e la cittadinanza possano conoscere, comprendere e partecipare».
Quel che infatti non va giù all’opposizione non è il merito, bensì il metodo: «Il progetto esecutivo – sebbene ora condiviso e giudicato dallo stesso gruppo di minoranza come più equilibrato – è un atto importante comunicato però senza trasparenza né condivisione. Il ché smentisce apertamente il cosiddetto “modello Parghelia” di partecipazione corale i cui il sindaco si è più volte vantato. La realtà, purtroppo, è ben nota a chi vive qui: “trasparenza” e “Antonio Landro” non vanno nella stessa frase. Lo sanno bene anche alcuni consiglieri di maggioranza, talvolta pronti a sollevare dubbi, salvo poi tacere sotto la spinta di qualche “mano magica” che li richiama all’ordine». Insomma, il progetto c’è e pare abbia finalmente messo d’accordo un po’ tutti, ma sul piano politico l’opposizione non dimentica il passato. «La vicenda – scrive ancora l’opposizione facendo una cronistoria dei fatti – inizia il 7 febbraio di quest’anno, quando il sindaco presenta un progetto che prevedeva la rimozione delle storiche basole in granito, un’azione che – secondo il gruppo – avrebbe cancellato l’identità urbana del centro». L’opposizione ha dunque sollevato le prime critiche, proponendo «un incontro pubblico con la cittadinanza, dato il totale disinteresse da parte delle istituzioni».
A seguito della «pressione dei cittadini, che lamentavano lo “scempio” che si stava per compiere – prosegue la minoranza -, il 29 marzo è stato organizzato un primo evento pubblico con il contributo dell’associazione Italia Nostra, sezione di Vibo. Durante questo incontro, il progetto dell’amministrazione Landro ha ricevuto una “bocciatura netta” da parte dei cittadini». Un secondo incontro, promosso il 13 aprile dal Centro studi con il patrocinio dell’Amministrazione, ha visto emergere «nuove critiche, in particolare riguardo alla gestione dei cordoli che il sindaco aveva annunciato di voler rimuovere senza specificarne la collocazione futura. Nel corso di questo evento, tre consiglieri di maggioranza, i Vallone, si sono pubblicamente dissociati dal progetto e dall’operato della giunta. A causa del successo della partecipazione e delle critiche dei cittadini, accompagnate da una crisi politica interna alla maggioranza, Landro ha interrotto il percorso democratico, nonostante fossero stati annunciati altri due incontri», ha precisato l’opposizione. Dunque, concludendo il riassunto di tutte le tappe della vicenda, “Guardare al futuro” ha inteso ribadire il proprio obiettivo: «Difendere l’identità storica di Parghelia, migliorandone la qualità urbana attraverso un progetto partecipato, concreto e rispettoso. Non puntiamo al protagonismo – hanno poi puntualizzato -, ma il bene comune e continueremo a monitorare attentamente il progetto per garantirne la rapida realizzazione in linea con i desideri della cittadinanza».