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07/11/2025 ore 13.25
Politica

Ricadi, l’opposizione ridimensiona la giunta sul progetto da 33 milioni contro l’erosione costiera: «Nessun fondo stanziato»

Dopo l’annuncio dell’Amministrazione di un maxi intervento per la difesa del litorale, il gruppo “Uniti per Ricadi” accusa il sindaco di aver creato false aspettative: «Solo un atto d’indirizzo». La polemica si inserisce in un clima politico già teso, alimentato anche da un’interrogazione consiliare su ritardi e disagi nelle scuole

di Annarita Castellani

Nel Comune di Ricadi si accende lo scontro politico sulla questione dell’erosione costiera. Nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia dell’approvazione, da parte della giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Tripodi, di un progetto da 33 milioni di euro per la difesa del litorale, finalizzato alla salvaguardia dei dodici chilometri di costa ricadese, da Baia di Riaci fino a Santa Maria.

La giunta avrebbe approvato un documento di indirizzo alla progettazione (Dip) relativo a un intervento di vasta portata, destinato a mitigare i fenomeni erosivi che da anni compromettono la fruibilità delle spiagge e l’economia turistica della zona. L’iniziativa, annunciata dal sindaco Tripodi e dal vicesindaco Locane, prevedrebbe opere di difesa costiera e un piano economico complessivo da 33 milioni di euro, comprensivo di lavori, spese tecniche ed espropri. Un atto, dichiarato immediatamente esecutivo, presentato dalla maggioranza come un «passo decisivo per la tutela ambientale e la sicurezza delle aree balneari». Tuttavia, non si è fatta attendere la replica del gruppo di minoranza “Uniti per Ricadi”, che parla di «falsa rappresentazione dei fatti» e di «annuncio privo di copertura economica».

A prendere posizione è il capogruppo Pasquale Mobrici per smentire l’effettiva esistenza del progetto e chiedere una rettifica pubblica: «Ritengo doveroso intervenire per ristabilire la verità dei fatti ed evitare che l’opinione pubblica venga indotta in errore da notizie prive di fondamento. A Ricadi, ormai, lo hanno capito tutti: non esiste alcun progetto da 33 milioni di euro, ma soltanto un documento di indirizzo alla progettazione, cioè un atto preliminare, privo di copertura finanziaria e di reale efficacia. In altre parole, l’ennesimo annuncio vuoto, non molto diverso dal milione di euro “stanziato”, o per meglio dire fatto slittare di anno in anno fino al 2027 dall’amministrazione Tripodi per l’emergenza idrica — un provvedimento rimasto lettera morta».

«La differenza, questa volta – scrive Mobrici –, è che i 33 milioni non ci sono nemmeno sulla carta. Parlare di “progetto” è dunque un’operazione di pura propaganda, una cortina di fumo utile solo a nascondere cinque anni di immobilismo assoluto sul fronte dell’erosione costiera. Eppure, l’erosione a Ricadi non è una questione marginale: è un problema serio e urgente, che minaccia non solo l’ambiente ma anche centinaia di posti di lavoro e l’intera economia di un comparto strategico come il turismo. Ricadi rappresenta da anni un centro di eccellenza regionale, con presenze turistiche di rilievo nazionale e internazionale, e il suo litorale è il motore che traina l’economia di tutta la provincia. Lasciare che il mare continui a cancellare spiagge, stabilimenti e strutture ricettive equivale a condannare un intero territorio al declino. Per questo motivo, appare davvero inaccettabile continuare a spacciare per risultati concreti ciò che non è altro che un atto di indirizzo privo di fondi e di progettualità reale. La cittadinanza merita chiarezza, non illusioni».

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Clima politico “rovente” da tempo a Ricadi

L’intervento del capogruppo di minoranza, Pasquale Mobrici, s’inserisce in una fase politica già caratterizzata da tensioni tra maggioranza e opposizione. Proprio ieri “Uniti per Ricadi” ha presentato un’interrogazione consiliare per chiedere chiarimenti sulla mancata sostituzione del montascale nel plesso scolastico di Santa Domenica. Nel documento, la minoranza evidenzia la «necessità di un intervento immediato per garantire l’accessibilità agli studenti con difficoltà motorie», accusando l’amministrazione di aver «trasformato un’emergenza in un infinito studio di fattibilità».

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Mobrici, infine, sottolinea come «la giunta, invece di procedere con un affidamento diretto, avrebbe optato per nuovi studi, sopralluoghi e verifiche», definendo la gestione del caso «una farsa burocratica». Un doppio fronte di critica, dunque, infrastrutturale e ambientale, che mostra come il confronto politico a Ricadi si stia intensificando. Sullo sfondo, restano due temi centrali per la comunità: la sicurezza del territorio costiero e l’efficienza dei servizi pubblici, questioni che la cittadinanza guarda con crescente attenzione.

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