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01/10/2025 ore 15.44
Politica

Provincia di Vibo, salta la seduta che avrebbe dovuto varare la stabilizzazione dei tirocinanti

In apertura dei lavori alcuni consiglieri hanno chiesto a L’Andolina di invertire l’ordine del giorno per discutere soltanto il punto che riguardava i precari: «Il resto non ci interessa, questo Consiglio non ha più ragione di esistere». Al rifiuto del presidente dell’Ente hanno abbandonato l’aula in quattro

di Redazione

L’ennesimo braccio di ferro politico alla Provincia di Vibo si consuma, ancora una volta, sulla sorte lavorativa dei precari. La seduta che avrebbe dovuto varare il percorso di stabilizzazione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (Tis) è stata dichiarata nulla per mancanza del numero legale a causa dello scontro che si è consumato – come informa una nota – tra il presidente Corrado L’Andolina ed alcuni consiglieri provinciali. Cinque i punti all’ordine del giorno, tra cui, in coda, proprio quello riguardante i tirocinanti.

In apertura dei lavori, il capogruppo di “Centro Destra per Vibo”, Vincenzo Pagnotta, di «invertire i punti all’ordine del giorno e di andare a discutere e approvare, esclusivamente, quello attinente al percorso di stabilizzazione dei Tis». Dal canto suo, L’Andolina ha replicato evidenziando che «l’inversione dei punti all’ordine del giorno è una prerogativa del presidente e che comunque deve essere supportata da valide motivazioni».

A insistere su tale richiesta, però, è stato anche il consigliere Alessandro Lacquaniti, capogruppo di “Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza”. «Noi siamo qui esclusivamente e responsabilmente per la stabilizzazione dei Tis. Gli altri punti all’ordine del giorno non ci interessano. Per quanto ci riguarda, come più volte ribadito - ha affermato il consigliere Lacquaniti - questo Consiglio provinciale non ha più motivo di esistere».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del consigliere Carmine Franzè (Centro Destra per Vibo). «Le chiediamo, presidente, di invertire i punti all’ordine del giorno e di occuparci soltanto degli atti riguardanti la stabilizzazione dei tirocinanti. Altrimenti, nostro malgrado, saremo costretti a mettere al voto tale richiesta e ad abbandonare l’aula». Dopo un breve e intenso dibattito su tale questione il presidente L’Andolina sottolineando nuovamente «le sue prerogative giuridico-amministrative» ed invitando quindi i consiglieri «ad un alto senso di responsabilità istituzionale» ha respinto la richiesta di inversione dei punti all’ordine del giorno. Decisione, quest’ultima, che ha portato i consiglieri Pagnotta, Lacquaniti, Franzè e Serena Lo Schiavo ad abbandonare l’aula. A rimanere in assise al fianco del presidente L’Andolina, che ha decretato nulla la seduta, soltanto i consiglieri Carmine Mangiardi e Nicola La Sorba.

Nello specifico, i punti all’ordine del giorno erano: “Riconoscimento dei debiti fuori bilancio e piano finanziario di copertura”; “Riconoscimento dei debiti fuori bilancio e regolarizzazione dei pagamenti per azioni esecutive”; “Variazione al bilancio di previsione finanziario 2025/2027 e conseguente variazione al D.U.P. 2025/2027”; “Approvazione ricognizione periodica delle partecipate pubbliche”; “Bilancio consolidato esercizio 2024”; “Presa d’atto dell’inesistenza di enti, organismi e società da consolidare”.