Crisi idrica a Ricadi, l'opposizione sul piede di guerra: «Subito un Consiglio comunale aperto per spiegare ai cittadini cosa succede»
La grave carenza idrica che sta attanagliando Ricadi da 15 giorni e le sue frazioni ha raggiunto livelli estremamente critici, mettendo a dura prova residenti e turisti. La situazione, già di per sé precaria, è stata definita a Il VIbonese dal capogruppo di opposizione Pasquale Mobrici di “Uniti per Ricadi” come il «frutto dell’incapacità amministrativa e della mancanza di buon senso» dell’attuale gestione del sindaco Nicola Tripodi. «Le segnalazioni di disagi si moltiplicano ogni giorno – puntualizza Mobrici -, con cittadini e villeggianti esasperati dalla mancanza di acqua corrente». Mobrici evidenzia il silenzio assordante del Comune: «Ogni giorno arrivano segnalazioni da ogni parte di persone esasperate dalla mancanza di acqua corrente, meravigliati dal fatto che al Comune di Ricadi non risponde nessuno: né al telefono, né tramite e-mail o pec». La situazione è drammatica per l popolazione: «Molti, chi ha anziani ammalati o bambini piccoli, sono costretti ad acquistare l’acqua, altri si arrangiano alla meno peggio».
«Purtroppo quella che stiamo vivendo – ha sottolineato Mobrici a IlVibonese.it – non è una normale crisi idrica ma è frutto della incapacità amministrativa e della mancanza di buon senso dei nostri amministratori». Il capogruppo solleva interrogativi diretti sulle scelte dell’amministrazione: «Perché non fare l’avvicendamento tra vecchia e nuova ditta in autunno? Perché non è stato previsto un passaggio di consegne tra vecchi e nuovi operai addetti alle manovre delle saracinesche? Quante finte proroghe tecniche sono state fatte in 5 anni di amministrazione Tripodi con tanta nonchalance? Perché non farne un’altra e sostituire la vecchia ditta in autunno, quando saremo poco più di 5 mila anime e non centomila e oltre come in questi giorni?». La problematica, secondo Mobrici, non è limitata al solo periodo estivo: «Non dovremmo dimenticare che il comune di Ricadi soffre già fisiologicamente di mancanza di acqua e che anche d’inverno abbiamo l’acqua corrente soltanto 3/4 ore al giorno. Una normalità già indegna di un paese civile che abbiamo sempre denunciato, alla quale sono seguite soltanto promesse di nuovi pozzi mai mantenute».
La distanza tra amministrazione e cittadinanza è ormai «incolmabile», lamenta Mobrici, che sottolinea una percezione distorta di priorità: «I nostri amministratori infatti in questi giorni sono impegnati in conferenze stampa e rinfreschi per presentare le manifestazioni del mese di agosto per le quali hanno speso, dalle nostre tasche, oltre 50 mila euro. L’amministrazione Tripodi in 5 anni avrebbe potuto investire nell’efficentamento del sistema idrico, realizzando nuovi serbatoi e pozzi, invece preferisce spendere in feste e festini di una notte, a spese dei cittadini». La frustrazione dell’opposizione è palpabile: «L’arroganza di chi amministra malamente sta ormai arrivando a dei livelli mai raggiunti prima, e gli effetti di questo delirio di onnipotenza li vediamo anche in Consiglio comunale».
A fronte di questa emergenza, Mobrici conclude : «Abbiamo raggiunto tutti il limite della sopportazione, poiché manca l’acqua da 15 giorni. Le circostanze impongono al sindaco e al responsabile dell’Area tecnica, ciascuno per la sue funzioni, di illustrare alla cittadinanza che cosa sta accadendo, le cause e gli eventuali rimedi adottati, sia a breve che a lungo termine. Pertanto, con i consiglieri Giusy Schiariti, Agostino Pantano e Teresa Rizzo abbiamo avanzato la richiesta al sindaco di convocare con urgenza un Consiglio comunale aperto, da tenersi di pomeriggio, in orario accessibile alla cittadinanza e non alle 9 di mattina come di consuetudine, con il solo punto all’ordine del giorno “Carenza idrica, comunicazioni del sindaco e del responsabile dell’Area tecnica, per indicare quali rimedi sono stati adottati per far fronte all’emergenza, quali interventi strutturali per l’inadeguatezza e l’efficientamento della rete”. Nel frattempo, invitiamo il sindaco a mettere a disposizione della cittadinanza delle autobotti perché ormai è stato oltrepassato ogni limite».