Accordo Calabria-Emilia per frenare la fuga di pazienti, il Pd di Limbadi scrive a Schlein: «Solidarietà tradita da una regione amica»
Il Circolo cittadino guidato da Nino Taverniti esprime preoccupazione per la recente intesa che punta a limitare la mobilità sanitaria. L’appello alla segretaria nazionale dem: «Impatto grave sui calabresi se non ci sarà un potenziamento reale dei servizi nella nostra terra»
Il segretario del Circolo Pd di Limbadi Nino Taverniti ha scritto una lettera aperta alla segretaria nazionale del Partito democratico Elly Schlein per manifestare «profonde perplessità sul recente accordo tra la Regione Calabria e la Regione Emilia-Romagna in materia di mobilità sanitaria». L’intesa bilaterale firmata a fine novembre (e che avrà validità fino al 31 dicembre 2027) prevede dei tetti di spesa ben precisi per limitare la mobilità sanitaria tra le due regioni, con l’obiettivo dichiarato di migliorare l’accessibilità ai servizi e il livello di autosufficienza dell’offerta nella regione di residenza del paziente – in questo caso la Calabria.
Tetti massimi ma non per tutte le prestazioni ospedaliere: ecco cosa prevede l’accordo tra Calabria ed EmiliaIl Pd di Limbadi però non ci sta: «Comprendiamo le intenzioni dichiarate –razionalizzare i flussi e valorizzare l’offerta sanitaria calabrese – ma riteniamo che questo accordo rischi di rappresentare una preoccupante riduzione del principio di solidarietà interregionale, pilastro fondativo del nostro Servizio sanitario nazionale», scrive il segretario Taverniti nella lettera.
Ma c’è di più: «Ciò che acuisce maggiormente il nostro disagio è il fatto che la prima Regione a sottoscrivere un’intesa di questo tipo sia proprio una regione storicamente guidata dal centrosinistra, un territorio che per decenni ha rappresentato un modello di accoglienza, equità e cooperazione nel campo sanitario. Questo elemento conferisce all’accordo un valore politico che non può essere ignorato: esso rischia di essere percepito come un arretramento sul terreno della solidarietà, proprio da parte di chi avrebbe la forza e la credibilità per difenderla con più convinzione».
I dem limbadesi volgono quindi lo sguardo alla propria terra, manifestando altrettanta preoccupazione: «In una regione fragile come la Calabria, dove ritardi strutturali e carenze croniche gravano da anni sui cittadini, introdurre limiti e tetti alla mobilità senza una contestuale garanzia di potenziamento reale dei servizi significa scaricare sui più vulnerabili il peso delle inefficienze del sistema. E a maggior ragione, vedere una regione “amica” – che storicamente si è distinta per capacità amministrativa e spirito mutualistico – aderire per prima a un modello restrittivo, provoca nel nostro territorio un sentimento diffuso di smarrimento e delusione».
Per tali ragioni, viene chiesto alla segretaria Schlein di «valutare attentamente: l’impatto concreto di questa scelta sui cittadini calabresi che necessitano di cure complesse; il messaggio politico che rischiamo di trasmettere come area progressista; la necessità di ribadire, con atti e proposte, che la solidarietà territoriale non può essere un principio negoziabile. Il nostro Circolo – si chiude così la lettera aperta firmata da Taverniti – resta a disposizione e auspica un confronto costruttivo affinché il Partito torni con forza a presidiare i valori che lo hanno sempre contraddistinto e che non possiamo permetterci di attenuare».