Sezioni
07/08/2025 ore 00.46
Politica

A Ricadi acqua non potabile da due settimane, l'opposizione torna a chiedere trasparenza al sindaco: «Dove sono gli esiti delle analisi?»

I consiglieri comunali hanno presentato un’interrogazione scritta indirizzata anche a Prefettura e Procura per avere chiarimenti su parametri analitici, risultati dei controlli effettuati e motivazioni del provvedimento
di Annarita Castellani

L’ordinanza che vieta l’uso alimentare dell’acqua nel Comune di Ricadi, continua a sollevare dubbi e preoccupazioni fra la popolazione. A distanza di quasi due settimane dalla sua emissione, i consiglieri comunali di opposizione hanno presentato un’interrogazione scritta al sindaco Nicola Tripodi, al prefetto di Vibo Valentia e al procuratore della Repubblica per chiedere risposte urgenti e dettagliate. L’interrogazione, firmata dai consiglieri Giusy Schiariti, Teresa Rizzo, Agostino Pantano e Pasquale Mobrici, chiede di sapere «quali siano i parametri analitici specifici che hanno portato all’emissione dell’ordinanza n. 33 e della successiva rettifica n. 34». Viene inoltre richiesto di «conoscere la data delle analisi, i risultati ufficiali e a quali specifici serbatoi o punti di prelievo facciano riferimento».

Il capogruppo di minoranza “Uniti per Ricadi”, Pasquale Mobrici, ha espresso forte preoccupazione per la gestione della situazione. «Sono quasi due settimane che il divieto di utilizzare l’acqua a scopo alimentare, imposto dal sindaco di Ricadi con un’ordinanza carente di motivazioni e pubblicità, continua a generare confusione e preoccupazione», ha dichiarato. L’opposizione ha inoltre evidenziato come l’ordinanza sia stata «diffusa esclusivamente online, senza la pubblicazione dei risultati delle analisi o una chiara spiegazione delle ragioni del provvedimento. Non un manifesto, non un volantino o un comunicato alla cittadinanza – incalza – per informare adeguatamente la popolazione».

Tra le domande poste nell’interrogazione vi è anche «la ragione per cui il divieto sia stato esteso a tutto il territorio comunale, pur essendoci più serbatoi, e perché i dati relativi ai controlli non siano stati pubblicati, come previsto dal Decreto Legislativo 18/2023». Mobrici ha inoltre sottolineato che «mentre l’amministrazione è impegnata in eventi e manifestazioni, la maggior parte dei cittadini e dei turisti ignora totalmente il divieto». L’opposizione torna dunque a chiede, con insistenza, quindi al sindaco di «chiarire quali siano le cause della contaminazione, quali provvedimenti correttivi siano stati adottati per risolvere il problema e quando verranno rese pubbliche le nuove analisi che certifichino il ritorno alla normalità».

L’interrogazione solleva anche il dubbio sul «perché l’ordinanza n. 33 attribuisse la responsabilità a Sorical, e perché tale riferimento sia stato omesso nell’ordinanza di rettifica n. 34». Viene inoltre chiesto se «il gestore del servizio idrico, la ditta La Torre, sia stato formalmente notificato dei provvedimenti e con quali modalità». L’opposizione ha poi concluso chiedendo «trasparenza e un’assunzione di responsabilità che tuteli la salute pubblica, informando tempestivamente tutti i residenti e i visitatori». I consiglieri comunali in fine, hanno fatto sapere che richiedono una «risposta scritta e dettagliata a tutti i quesiti entro i termini di legge».