Mileto, il carcere di Laureana di Borrello vince la seconda edizione del Premio nazionale “Nati per la musica”
La consegna del prestigioso riconoscimento è avvenuta nel corso di un incontro svoltosi nell'Auditorium “Umberto Micheli” del Cantiere musicale internazionale
La Casa di reclusione “Luigi Daga” di Laureana di Borrello. È questa la realtà vincitrice della seconda edizione del Premio nazionale “Nati per la Musica”, bandito annualmente dal Cantiere musicale internazionale Aps di Mileto e dal Programma “Nati per la Musica” (promosso dal Centro per la Salute delle bambine e dei bambini e dall'Associazione culturale pediatri), in collaborazione con l'Institut Royal Supérieur de Musique et Pédagogie di Namur (Belgio) e l'associazione Libellula Afasp di Catanzaro. Quest'anno nessun riconoscimento, invece, è stato assegnato per quanto riguarda il premio speciale “Don Mottola” riservato a pediatri e pediatre. La rassegna si è avvalsa anche nel 2025 del patrocinio del Comune di Mileto, della sezione regionale della Federazione italiana medici pediatri e dell'Unione nazionale delle Associazioni per la Salute mentale. La cerimonia di assegnazione del premio Npm si è svolta presso l'Auditorium “Umberto Micheli” del Cmi Aps di Mileto.
Al Carcere di Laureana di Borrello è stata nell'occasione consegnata una scultura realizzata dall'artista calabrese Antonio La Gamba. A decretarne la vittoria, un'apposita giuria composta da personalità di spicco del mondo della musica, della pedagogia e della pediatria. L'obiettivo degli organizzatori è stato, anche in questa seconda edizione, di offrire un riconoscimento alla migliore realtà progettuale, su scala nazionale, che abbia saputo fare propri e diffondere i fondamenti del programma nazionale “Nati per la Musica”, che promuove le buone pratiche musicali in famiglia come strumento di relazione dalla gravidanza ai 6 anni.
«Il Premio Nazionale NpM - afferma al riguardo la referente regionale NpM e responsabile del presidio attivo presso il Cmi APS, Rita Emanuela Galvagno - costituisce un importante riconoscimento per chi opera quotidianamente, a sostegno di famiglie e bambini, in contesti di povertà educativa e rischio di dispersione scolastica. Ascoltare le testimonianze dei finalisti che hanno riconosciuto il ruolo fondamentale di supporto alla genitorialità, rivestito da operatori e volontari, ci inorgoglisce e ci rende consapevoli del forte impatto sociale che il programma nazionale NpM riveste».
«Vedere il Premio proseguire il percorso avviato nella prima edizione – sottolinea dal canto il suo presidente del Centro per la Salute delle bambine e dei bambini, Giorgio Tamburlini – è motivo di grande soddisfazione. In un tempo nel quale assistiamo continuamente al moltiplicarsi di situazioni di emarginazione e ingiustizia sociale è ancora più importante sostenere il movimento. Purtroppo, i dati sulla povertà nel nostro Paese continuano a dirci che il fenomeno è in drammatica crescita. La preoccupazione aumenta pensando alle famiglie con bambini molto piccoli che non hanno accesso ai servizi essenziali e non ricevono un sostegno adeguato alla genitorialità».
«Già da 25 anni il Centro per la Salute si impegna affermando: “Se cambiamo l'inizio della storia, cambiamo tutta la storia”.C'è ancora molto da fare e lo sappiamo, anche la mancata assegnazione del Premio Speciale “don Mottola” a pediatre e pediatri ce lo dice, ma anche i piccoli semi piantati attraverso questo premio - aggiunge tra l'altro - sono preziosi. Il riconoscimento, che quest'anno è stato assegnato a una Casa di detenzione, all'interno della quale i suoni ei libri sono intesi come “ponte” per una relazione profonda, ne è un nuovo piccolo germoglio».