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20/11/2025 ore 20.36
Cultura

“Le parole che siamo”, la scuola media di Limbadi conquista il primo posto al concorso nazionale promosso da Mondadori

I ragazzi della classe 3^B si sono fatti valere sugli altri coetanei provenienti da ogni angolo d’Italia. La soddisfazione di prof e dirigente scolastica

di F. G.

«Ci sono momenti, nella vita di una scuola, in cui il lavoro quotidiano, l’impegno silenzioso, la creatività coltivata giorno dopo giorno e la forza delle parole scelte con cura trovano una risonanza che va oltre le aule». È con queste parole che la scuola secondaria di I grado “Corrado Alvaro” di Limbadi (parte dell’Istituto omnicomprensivo “Bruno Vinci” di Nicotera) annuncia il trionfo della classe 3^B al concorso nazionale #LeParoleCheSiamo, promosso da Mondadori Education e dal Nuovo Devoto-Oli. Gli alunni di Limbadi hanno infatti conquistato il primo posto, facendosi valere sui coetanei provenienti da ogni angolo d’Italia.

Un riconoscimento, spiegano dalla scuola, che è il frutto di un cammino iniziato lo scorso anno scolastico, quando «gli studenti – allora in seconda – hanno deciso di mettersi in gioco con un progetto intenso e profondamente sentito: un racconto e un video dedicati al tema della parità di genere, ispirati all’Obiettivo5 dell’Agenda 2030. Un tema delicato e complesso, che i ragazzi hanno scelto di affrontare con entusiasmo e una straordinaria maturità emotiva. A guidarli in questo percorso la professoressa Francesca Marra, che con passione e sensibilità li ha accompagnati nella ricerca delle idee più autentiche e delle parole più vere. Insieme hanno costruito un laboratorio di scrittura “vivo”, fatto di discussioni, riscritture, tentativi, scoperte e confronti che li hanno portati a parlare di parità di genere».

A celebrare questo successo è anche il dirigente scolastico Marisa Piro, che ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto. Per la dirigente, questo premio rappresenta «una conferma del valore dei percorsi che la scuola promuove con convinzione: percorsi che uniscono creatività, educazione linguistica e cittadinanza attiva». Piro ha ricordato, inoltre, quanto sia prezioso un concorso che invita gli studenti a riflettere sul peso delle parole, proprio in un tempo in cui il linguaggio rischia troppo spesso di essere svuotato o banalizzato.