Il Liceo scientifico di Vibo trionfa al Premio “Le città di Berto”: primo posto nella sezione musicale e menzione d’onore per la poesia
L’istituto vibonese trionfa alla 36° edizione della kermesse nazionale di scrittura: “Amore infinito” e “Domenica” i due componimenti che hanno conquistato pubblico e giuria. I nomi delle studentesse vincitori
La creatività calabrese torna protagonista sulla scena culturale nazionale grazie al brillante successo del Liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia alla XXXVI edizione del prestigioso Premio di scrittura “Le città di Berto”. Un riconoscimento che, anche quest’anno, ha confermato la vitalità del dialogo culturale tra Veneto e Sud Italia, valorizzando il talento delle giovani generazioni.
La serata finale, ospitata a Mogliano Veneto, ha visto brillare cinque studentesse dell’istituto vibonese guidato dalla dirigente scolastica Licia Bevilacqua, capaci di distinguersi in due diverse categorie del concorso.
Un primo posto nella nuova sezione “Parole e musica”
La grande novità di questa edizione è stata l’introduzione della sezione “Parole e musica”, un ambito che ha subito conquistato pubblico e giuria. Ed è proprio qui che un quartetto tutto al femminile del “Berto” ha ottenuto il miglior risultato: Sofia Stucci, Francesca Belmonte, Margherita Mazzeo e Alessia Tambuscio si sono aggiudicate il primo posto con il brano inedito “Amore infinito”.
Un lavoro originale capace di fondere scrittura e composizione musicale in un connubio armonioso, segno della crescente attenzione del liceo verso forme espressive interdisciplinari.
Menzione d’onore nella categoria Poesia
Non meno significativo il risultato raggiunto da Alessia D’Urzo, che ha ottenuto una menzione d’onore nella categoria dedicata alla poesia con il componimento “Domenica”. I suoi versi, apprezzati per profondità e sensibilità, confermano il livello elevato della formazione letteraria offerta dall’istituto.
Un ponte culturale tra Calabria e Veneto
A rappresentare il Liceo “G. Berto” alla cerimonia di premiazione è stata la professoressa Rosamaria Cantafio, che ha accompagnato le studentesse finaliste in un’esperienza dal forte valore simbolico. La loro presenza a Mogliano Veneto rinnova infatti il legame culturale tra le due regioni, un ponte ideale che il Premio Berto continua a rafforzare anno dopo anno.