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04/04/2023 ore 09.07
Cultura

Dalle Vare all’Affrontata: il patrimonio identitario di Vibo al centro dello studio del vibonese De Masi

Ecco i principsli appuntamenti della Settimana santa. In città grande attesa per i riti del Venerdì santo che comprendono anche la storica processione della Desolata
di Giusy D'Angelo

«La Calabria non è ‘Ndrangheta. È una terra ricchissima di tradizioni e di cultura. L’idea era quella di abbattere l’immagine stereotipata della nostra terra e offrire una visione diversa». Daniele De Masi, giovane vibonese, spiega l’idea da cui ha avuto origine la sua tesi dal titolo “Patrimonio identitario della Calabria: i riti della Settimana Santa a Vibo Valentia”. Il progetto è stato presentato al culmine del corso di laurea per operatore di beni culturali, Facoltà di Lettere (Uninettuno, Roma). Il lavoro è distinto in più fasi e nella parte introduttiva offre una panoramica dei rituali connessi alla Pasqua nel mondo: «Molte tradizioni si connettono alla Spagna perché durante il periodo di dominazione degli iberici si cercava di collegare, unire, i vari contesti territoriali attraverso la fede», spiega De Masi che sottoline: «Le fonti da cui ho attinto sono diverse. Dalle documentazioni storiche alle interviste ai parroci locali e anche ai fedeli. A Vibo inoltre sono presenti due antiche confraternite, quella del Rosario risalente al ‘500 e quella di Gesù, Maria e Giuseppe nata nel ‘700». [Continua in basso]

Le vare e la processione della Desolata

In città, in particolare, i riti più suggestivi sono le processioni del Venerdì Santo, le cosiddette “Vare” e “la Desolata”, quindi l’Affrontata di domenica «che ritroviamo, seppur con nomi e simbologie differenti, in Sardegna, Sicilia e anche in Abruzzo». In merito ai riti vibonesi sono tante le curiosità emerse dagli studi: «Durante le vare, o anche dopo l’Affrontata in alcuni punti della città, le statue effettuano movimenti molto veloci. Queste corse sono un segnale di benedizione per Vibo». E ancora: «Durante la processione del Venerdì Santo, a cura dell’Arciconfraternita del Rosario, troviamo la presenza di alcune donne dotate di lanterne luminose. Si tratta di donne che hanno fatto “voto”. Un tempo vi erano anche in occasione della Desolata».

Le curiosità dal passato

In archivi giornalistici risalenti agli anni Trenta, emergono diverse curiosità: «In passato le Vare si svolgevano il pomeriggio del Giovedì Santo. Tutto cambiò negli anni ’50 a seguito di alcune modifiche ecclesiastiche. In un articolo datato 1932 del Giornale d’Italia si raccontano le origini della processione della Desolata. Pare infatti che venne istituita nel ‘700 ad opera del cavaliere Gaetano Alberto Ferrari, priore della confraternita Gesù, Maria e Giuseppe. La statua, appartenente all’illustre cittadino, sarebbe stata donata alla Chiesa di San Giuseppe che la custodisce tuttora. Non vi sono certezze assolute ma la storia è molto plausibile. Non vi sono cenni invece sul rito dell’Affrontata, che si pensa sia ancora più antico».

Riti e superstizione

Nonostante il trascorrere dei secoli, i riti connessi alla Settimana Santa sono più vivi che mai: «Sono momenti di unione, attesi dall’intera città di Vibo Valentia. Un vero e proprio bagaglio identitario che riempie di orgoglio. La cattiva riuscita della Svelata non viene interpretata come un buon presagio. Pare che nel 1940, il velo del lutto posto sul capo della Madonna non cadde durante l’incontro con il Risorto. L’episodio fece scalpore e la successiva entrata in guerra dell’Italia non fece che accrescere le credenze legate al rito».

Gli appuntamenti a Vibo Valentia

Venerdì Santo

Sabato Santo

Domenica di Pasqua

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