Vibo Marina, dopo 25 anni partono i lavori del progetto Cascasi: 27 milioni di euro per il nuovo resort Porto Santa Venere
Il piano da 250 posti di lavoro prevede la realizzazione di pontili per 300 barche, un cantiere nautico, l’ammodernamento del lido “La Rada” e due strutture alberghiere. L’Autorità di sistema portuale ha deliberato la concessione demaniale per un’area di 44.939 mq con una durata di 50 anni
Un investimento di circa 27 milioni di euro con una ricaduta occupazionale stimata in circa 200-250 posti di lavoro tra diretti e indotto. Questi, in sintesi, i numeri di un progetto avviato nel 2000 e che ha avuto una storia a dir poco travagliata, durata un quarto di secolo, con ostacoli di vario genere e infinite battaglie legali. Per portare a compimento il progetto in cui non ha mai smesso di credere, Francesco Cascasi ha dovuto affrontare avversità e superare innumerevoli sfide: un esempio ispirante di perseveranza e resilienza.
Si tratta di un progetto integrato di sviluppo turistico del quale fanno parte diversi interventi che spaziano dal settore della nautica da diporto alla creazione di strutture ricettive e che potrebbero essere attrattivi di ulteriori investimenti in grado di poter cambiare radicalmente il volto della cittadina costiera. Oltre alla realizzazione dell’approdo diportistico, che prevede la creazione di 300 posti barca, il progetto prevede infatti il cantiere nautico C&C, l’ammodernamento del lido “La Rada” e due strutture alberghiere di prestigio: lo storico Hotel Miramare e il nuovo albergo TLF. Ora arriva finalmente lo “start of work”, con l’avvio delle attività preliminari all’allestimento del cantiere per la realizzazione delle opere a terra del “Marina Resort Porto Santa Venere”.
Le aree d'intervento
Il progetto
L’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio ha deliberato la concessione demaniale all’interno dell’ambito portuale di Vibo Valentia Marina su un’area di circa 44.939 mq, di cui 3.962 di specchio acqueo, per la realizzazione di un approdo turistico con annesse attrezzature e servizi da destinare al turismo e alla nautica da diporto. Le opere da realizzare interessano l’area prospiciente le vie Michele Bianchi e Cristoforo Colombo e ubicata tra la banchina Fiume e la concessione demaniale Marnav. La concessione avrà una durata di 50 anni. Le opere da realizzare, in base alla bozza di atto formale allegata all’atto deliberativo dell’AdSP, sono le seguenti:
- Banchina di servizio al porto turistico della lunghezza complessiva di 278 m per un’area di 4.459 mq. L’opera si protende in mare per una larghezza media di 9 metri (banchina via Michele Bianchi) dove è ubicato un setto impermeabile antiriflettente costituito da un sistema di massi sovrapposti in calcestruzzo intervallati da celle verticali dove la risacca può attenuarsi su una scogliera che protegge il riempimento retrostante. Sulla banchina sono poi ubicati i sottoservizi del porto (serbatoi, impianti e depositi) ed un edificio adibito a uffici e servizi per gli utenti. Gli arredi portuali ed il verde completano le opere a terra;
- Pontile A su pali della lunghezza di 264 m e larghezza 4,50 m. Il pontile è realizzato con infissione di n. 480 pali su fondali variabili da -2 m a -8 m, costruzione di impalcato e copertura con tegole in cls per il transito di persone e piccoli mezzi. Il pontile si chiude con un tratto disposto a T della lunghezza di m 24;
- Pontile B su pali della lunghezza di 210 m e larghezza 4,50 m, realizzato con infissione di n. 380 pali su fondali variabili da -2 a -6 m;
- Pontile C galleggiante della lunghezza di 96 m e larghezza 3 m. Il pontile è realizzato con elementi a moduli prefabbricati della lunghezza di 12 m ancorati con corpi morti e catene su fondali da -2 a -4 m. Una passerella prefabbricata garantisce l’accesso al pontile;
- Edificio servizi e uffici, dove sono ubicati i servizi al porto (igienici, palestra, ristoro, locali tecnici) e gli uffici di superficie 379 mq;
- Magazzino-deposito a servizio del porto ubicato nel piazzale dell’edificio servizi di superficie di 360 mq con accesso pedonale. Il magazzino ha un accesso rialzato sul piazzale per la protezione da allagamenti;
- Impianti di erogazione carburanti, elettrico e illuminazione, acqua e antincendio, rete fognante e aspirazione acque nere imbarcazioni con serbatoi e locali tecnici ubicati al di sotto della banchina. Completano l’organizzazione portuale e l’accoglienza gli arredi portuali, l’area ecologica e il verde;
- Il progetto prevede una sezione tipo del banchinamento realizzata con colonne di massi impilonati in cls distanziati tra loro al fine di garantire la dissipazione dell’energia ondosa.
Il progetto presentato dall’imprenditore privato Francesco Cascasi è stato favorevolmente valutato dall’AdSP in quanto ritenuto in linea con quanto previsto in merito alla necessità di ampliare l’area riservata alla diportistica, potenzialmente di circa 1.200 posti barca. L’opera, oltre a rappresentare un necessario e naturale completamento dell’infrastruttura portuale, sarà in grado di assicurare innegabili ricadute di natura economica in una realtà portuale verso la quale continua il disinteresse della politica regionale e a cui si aggiungono i ritardi dell’ente di governance nella realizzazione delle opere necessarie all’infrastruttura, da tempo programmate.
Un porto rimasto al palo
Lo scalo marittimo di Vibo Marina è stato definito “il porto delle nebbie”, come il celebre film con Jean Gabin, una metafora per indicare un luogo in cui regna l’incertezza, la confusione e la mancanza di trasparenza o, ancora, il “buco nero della Costa degli Dei”. Un finanziamento di 18 milioni di euro, sbandierato per anni come imminente, è stato bloccato a causa di problemi burocratici, per poi essere escluso anche dal Fondo di sviluppo e coesione, come se ci fosse una regia occulta che trama per impedire lo sviluppo dell’infrastruttura vibonese.
Se i finanziamenti pubblici stentano ad arrivare, sono da valutare con particolare interesse gli apporti di imprenditori privati, i cui progetti hanno anche il vantaggio di essere molto più veloci nella realizzazione. La disponibilità di un waterfront rinnovato diventa, inoltre, un elemento in più da proporre nell’offerta della città per acquisire investitori, accanto ad altre caratteristiche e offerte “tradizionali”, quali la collocazione strategica sul piano territoriale, la vicinanza alle principali vie di comunicazione (autostrada, ferrovia, aeroporto) o altri vantaggi come un clima favorevole e un paesaggio gradevole. Il progetto, una volta realizzato, potrebbe rappresentare un passo in avanti nella direzione dello sviluppo turistico della città, sfruttando la naturale vocazione del territorio e costituire il fiore all’occhiello di un centro costiero che intende accentuare il profilo di località turistica esaltando la propria connotazione di città di mare.