Un ex dirigente di polizia “consigliere speciale” del sindaco di Vibo: Romeo nomina un consulente per sicurezza e legalità
Con un proprio decreto il primo cittadino affida a un criminologo il compito di interloquire su questi temi con Enti, cittadini e media. Incarico a titolo gratuito «senza funzioni di governo», ecco cosa farà
Al Comune di Vibo arriva il “consigliere speciale del sindaco”. È quanto deciso dal primo cittadino Enzo Romeo, che ha emanato un decreto per la nomina del «Dott. Francesco Donato», ritenuto in grado di offrire «idoneo ed efficace supporto per competenza ed esperienza in materia di sicurezza e legalità».
Chi sia Donato e come abbia accumulato questa esperienza specifica il decreto non lo dice, né la pubblicazione dell’atto sull’Albo pretorio è corroborata da un curriculum che possa fare più luce. Per sciogliere ogni dubbio Il Vibonese ha contattato direttamente il sindaco Romeo, che spiega: «Si tratta di un ex dirigente della Polizia di Stato che è stato direttore del Centro regionale della Polizia scientifica per la Toscana. La sua carriera si è svolta principalmente a Firenze, ma è originario di Vibo ed oggi è in pensione. Proprio il suo legame con la città lo ha spinto a mettere a disposizione dell’Amministrazione il suo bagaglio di esperienza. Ci aiuterà a interloquire con gli altri enti locali, con i principali attori istituzionali, con i cittadini e con i media su tutto ciò che riguarda la sicurezza e la legalità». Poi, il primo cittadino entra più nello specifico: «Intendo sicurezza sulle strade, nei luoghi di lavoro, durante i grandi eventi, ovunque ci sia la necessità di tutelare l’incolumità pubblica».
Inevitabile che il pensiero vada alle ultime vicende che hanno profondamente segnato la città, con la morte di un bambino di 3 anni travolto da una trave nel parco cittadino. Ma Romeo non accenna esplicitamente a questo, anzi rimarca che l’ausilio fornito dall’ex dirigente di polizia sarà a 360 gradi: «Ci darà una mano anche dal punto di vista progettuale per intercettare nuovi finanziamenti. Insomma metterà la sua grande esperienza al servizio della città». Una figura di peso, quindi, che sarà molto vicina al sindaco a titolo gratuito. «L’assegnazione e l’accettazione di tale ruolo - specifica infatti il decreto -, per sua natura volontario e gratuito oltreché inerente un’attività di supporto del tutto scissa da qualsivoglia vincolo contrattuale, non determinano la costituzione di un incarico di collaborazione professionale esterno, né tantomeno di alcuna tipologia di rapporto caratterizzata da vincoli di subordinazione». Insomma, l’ingaggio del nuovo consulente non dovrebbe gravare sulle finanze comunali, né creare un altro “precario” pronto a rivendicare i suoi presunti diritti alla fine di questo giro di giostra.
Nel decreto, inoltre, si precisa che «in ordine ai temi descritti» il consigliere speciale potrà svolgere anche «una attività propositiva, volta al miglior esercizio della funzione di indirizzo politico-amministrativo da parte del Sindaco e della Giunta, senza mai tuttavia configurare esercizio di funzioni di governo proprie di questi ultimi ovvero esercizio di funzioni gestionali proprie delle figure dirigenziali». Come dire, non chiamatelo “assessore”.
Perché Romeo abbia sentito proprio adesso l’esigenza di farsi affiancare da un consulente di fiducia in un ambito così delicato e in teoria già coperto dai dirigenti, a cominciare dal segretario comunale, al momento non si comprende fino in fondo, anche se il sindaco invita a non cercare retropensieri. Eppure c’è già chi teme che con l’ingresso del consigliere speciale venga istituita una sorta di “intelligence interna” che allerti con tempestività il primo cittadino su zone d’ombra e insidie amministrative non adeguatamente segnalate da chi sarebbe deputato a farlo. «No - risponde perentorio Romeo -, solo una persona che ama Vibo e vuole fare la sua parte».
Laureato in Giurisprudenza e abilitato all’esercizio della professione di avvocato, Donato è specializzato in Criminologia e Criminalistica forense. Svolge attualmente la libera professione come consulente in scienze forensi, in particolare nel campo del falso documentale e delle analisi grafiche.
Dal canto suo, il capogruppo del Pd in Consiglio, Francesco Colelli, sottolinea che la maggioranza non è rimasta spiazzata dalla decisione, come avvenne invece in occasione della nomina del capo di gabinetto: «Il sindaco ce ne aveva parlato. Mi sembra una cosa positiva, un aiuto concreto per interfacciarci in maniera più efficace con istituzioni come la Questura, soprattutto in occasione dell’organizzazione di grandi eventi».