Tropea, residenti frastornati da una movida senza fine: «Caos a tutte le ore, vivere nel centro storico è diventato impossibile»
«Il centro storico di Tropea è diventato invivibile, con musica e intrattenimento nei locali all’aperto fino all’alba». A segnalare il fatto a Il Vibonese è un residente che si dice «esasperato nel vedere ogni sera il ripetersi di caos e trambusto senza limiti di orario e, cosa ancor più grave, senza controllo e intervento da parte delle autorità preposte. Non possiamo più dormire e nello stesso disagio ci sono diversi tropeani che abitano ai primi piani di questi locali rumorosi. Il continuo rimbombo proveniente dal pavimento della loro abitazione è snervante». La situazione «che sembra essere sfuggita di mano, come se il centro storico di Tropea non fosse più abitato, anche da persone anziane o famiglie con bambini che meritano il dovuto rispetto – prosegue l’uomo -, è diventata insostenibile: musica continua, feste, urla e schiamazzi sono diventati purtroppo una consuetudine e le regole, anche quelle recentemente richiamate dalla Commissione straordinaria per la movida estiva della città, non le rispetta più nessuno».
Quanto sta accadendo da diversi giorni a Tropea «ha portato quel comitato spontaneo di residenti del centro storico, sorto per contestare i divieti assurdi inizialmente imposti per i varchi di Ztl e poi modificati, a richiedere un incontro proprio ai commissari in Comune – prosegue l’uomo – ma senza successo. È da diverso tempo infatti che tentano di avere un interlocuzione con loro ma non sono ancora riusciti ad avere un appuntamento per esporre le proprie lamentele e difficoltà al fine di chiedere che tutto questo abbia il dovuto contegno nel rispetto della quiete pubblica che si è del tutto perso oramai».
Oltre ai rumori della movida e dei locali del centro, l’uomo segnala come «anche passeggiare per le vie del centro storico sia diventato impossibile da anni. L’odore di fritto e di cibo è ovunque ed è asfissiante, specie quando c’è calca e non c’è un filo di vento. Sono diversi i locali interrati o seminterrati che hanno le cappe da cucina disposte ad un metro, metro e mezzo dal livello della strada, alcune senza i necessari filtri, e camminando i miasmi del cibo ti arrivano in faccia. È snervante assistere impotenti allo sfruttamento selvaggio della città, del suo meraviglioso centro storico che non custodisce e difende più nessuno. Controlli non se ne vedono su queste cose fin troppo evidenti che hanno snaturato la mia cittadina – evidenzia l’uomo -. Spero che i commissari straordinari riescano a ricevere quel gruppo di residenti, esasperati tanto quanto me, e che si possa gestire diversamente la movida notturna, facendo rispettare regole e orari magari, attraverso un maggiore controllo del territorio in determinate fasce orarie, anteponendo il rispetto dei residenti. Non chiediamo la luna, ma soltanto di poter dormire a casa nostra senza essere costantemente in mezzo a un carnevale».