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25/08/2025 ore 21.22
Cronaca

Persone intossicate a Nicotera, interviene il deputato campano Borrelli e pubblica le foto fatte dai clienti: «Intollerabile»

L’esponente di Alleanza Verdi-Sinistra noto per le sue battaglie contro ogni forma di illegalità mette l’accento sul fatto che l’episodio si sia verificato in una struttura confiscata a suo tempo alla ‘ndrangheta: «I beni sottratti alla criminalità devono rappresentare un simbolo di rinascita non l'ennesimo scandalo»
di Redazione

«Sessanta villeggianti, tra cui diversi bambini, sono rimasti intossicati dopo un pranzo a base di patatine e wurstel in un noto villaggio turistico di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia. Alcuni sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere. I Nas, intervenuti dopo la segnalazione, hanno disposto la chiusura temporanea del ristorante e il sequestro di oltre 300 kg di alimenti». Sull’intossicazione alimentare che ha colpito gli avventori di un villaggio-ristorante di Nicotera Marina (in realtà, secondo il sindaco, a sentirsi male sarebbero state una trentina di persone e non 60) interviene il deputato campano di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, noto per le sue battaglie contro ogni forma di illegalità diffusa.

«La vicenda – continua Borrelli – è ancora più grave se si considera che il villaggio era stato in passato sequestrato dalla Procura perché gestito dalla ’ndrangheta, e solo da poco era stato riaperto e affidato a una nuova gestione». Gli ospiti hanno denunciato condizioni disastrose, documentandole con foto e video che Borrelli rilancia dai suoi profili social, riportando quanto gli hanno raccontato alcuni clienti del villaggio che lo hanno contattato: «”Le porte degli alloggi erano rotte con conseguente ingresso continuo di insetti, durante un temporale notturno i letti si sono bagnati per infiltrazioni d’acqua, rami di palme cadevano di continuo all’interno della struttura e c’era sporcizia ovunque. Sul tetto del bar che affaccia sulla spiaggia c’era un ammasso di sdraio e altro materiale che rischiava di precipitare. Una vacanza rovinata, senza sicurezza né dignità”».

«Le strutture ricettive – continua Borrelli – devono essere realmente idonee ad accogliere i villeggianti, rispettando sicurezza, salute e dignità delle persone. Non possiamo tollerare contesti in cui prevalgono improvvisazione e approssimazione, il turismo è una risorsa straordinaria per il Paese e va gestito con professionalità e scrupolo. La beffa, in questo caso, è ancora più grande perché parliamo di un bene confiscato alla ’ndrangheta che non può in alcun modo diventare teatro di vicende simili. I beni sottratti alla criminalità – conclude – devono rappresentare un simbolo di rinascita, legalità e buon utilizzo delle risorse, non un ennesimo scandalo. È necessario verificare con attenzione l’idoneità effettiva delle strutture e impedire che si metta a rischio la salute dei cittadini per colpa della negligenza di chi gestisce».