Nicotera, la Lega Navale replica al sindaco: «Il rigetto della sospensiva da parte del Tar non chiude la questione, non c’è nulla da esultare»
Il sodalizio interviene sulla decisione dei giudici amministrativi di rigettare la richiesta di sospensiva dell’ordinanza comunale con cui si nega l’utilizzo di un’area demaniale: «Contraddizioni evidenti da parte del Comune, per 14 anni nessuno ha fatto obiezioni»
«Il Tribunale ha chiarito che non sussistono i requisiti del fumus boni iuris». Con questa frase il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco aveva commentato l’ordinanza del Tar Calabria, con cui è stata respinta la richiesta cautelare avanzata dalla Sezione della Lega Navale di Nicotera Marina in merito all’utilizzo di un’area del demanio marittimo. Il primo cittadino aveva interpretato il provvedimento come «conferma della correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale e come un segnale di fiducia nelle istituzioni», sottolineando l’importanza della tutela del patrimonio marittimo e della gestione sostenibile del territorio.
A quelle dichiarazioni risponde ora il presidente della sezione della Lega Navale, Biagio D’Ambrosio, con una nota dai toni critici nei confronti dell’amministrazione comunale e del sindaco.
Di seguito il testo integrale della sua replica:
«L'intemerata e alquanto singolare soddisfazione espressa del già socio della Lega Navale di Nicotera, Giuseppe Marasco per aver contribuito a negare la sopravvivenza del Diporto Nautico a tanti soci della Lega, perché forse figli di un dio minore, mi obbliga a dovuti chiarimenti. Intanto l'ordinanza del Tar che respinge la richiesta cautelare non è una sentenza, perché bisogna attendere la discussione nel merito di prossima valutazione.
Suggerisco alle persone interessate di leggere attentamente il testo della richiamata Ordinanza e precisamente nella parte volutamente sottaciuta sull'uso del ‘condizionale’ circa la non chiarezza dell'area assegnata alla Lega e dove la stessa, per ben 14 anni, ha svolto le proprie lodevoli attività statutarie”. Tale area è stata scelta dal Comune in quanto presente come area portuale nel Prg già approvato dalla Giunta Regionale.
Se in tutti questi anni – aggiunge - il Comune non avesse giudicato l'idoneità di quanto per anni ha consentito, bene avrebbe fatto a modificare la situazione. Appare ridicola l’indicazione dell'area assegnata nel Pcs già adottato, ma dall’attuale sindaco, in carica sin dal 2018, mai inviato alla Regione per la conseguente approvazione. Non a caso nell'Ordinanza si fa pure riferimento alla delibera regionale 261/2024, sull'obbligo per i Comuni con preciso cronoprogramma per l'approvazione dei Pcs.
E allora mi chiedo: l'attuale amministrazione guidata da Giuseppe Marasco, difensore della legalità e della corretta gestione del territorio, cosa ha fatto nel merito? Perchè l’elaborato del Pcs continua ad accumulare polvere negli uffici dell’Area tecnica? Che cosa impedisce al signor Marasco di procedere alla sua adozione? Perchè Marasco gioisce nel momento in cui il territorio viene privato di un servizio prezioso per gli amanti del mare e dell’ambiente?
Tra l’altro, lo stesso Marasco, come motivo del diniego, correttamente sostiene che la mancata approvazione del Piano spiaggia in parte impedisce la novazione dell'autorizzazione provvisoria, vantando una presunta correttezza amministrativa. Orbene, il Nostro, però, con tale dichiarazione non spiega in alcun modo perché dal 2018, anno di insediamento alla guida dell’ente comunale, non abbia fatto nulla, ma proprio nulla, per concludere l’iter di una Piano spiaggia completo in ogni sua parte e già adottato dalla terza commissione straordinaria nel 2017.
Marasco farebbe bene ad esultare di meno e lavorare di più per il bene della comunità. Con la sola propaganda Nicotera muore».