Nicotera, il sindaco replica alla Proloco: «Le identificazioni al fosso San Giovanni? Ci avevano segnalato un presunto sversamento...»
Il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco replica alle affermazioni della Proloco, che aveva parlato di episodio «grave e inusuale» a proposito dell’identificazione da parte dei vigili urbani del personale di Calabria Verde impegnato in un intervento programmato di bioattivazione del torrente San Giovanni. «Martedì, alle ore 9:33 – spiega il primo cittadino -, sono stato informato tramite una fotografia pervenuta via WhatsApp della presenza, lungo il fosso San Giovanni, di un autocarro privo di contrassegni e di una persona in abiti civili che, a prima vista, stava riversando nel corso d’acqua materiale di origine non nota (la foto è agli atti). Avendo ricevuto tale segnalazione, nell’esercizio delle funzioni di tutela del territorio, ho ritenuto necessario attivare immediatamente la Polizia municipale affinché si recasse sul posto per i controlli di rito; parallelamente ho avvisato la Stazione dei carabinieri di Nicotera Marina. All’arrivo il personale di Polizia municipale ha eseguito le verifiche previste: accertamento dell’identità delle persone presenti e controllo delle operazioni in corso».
Per il sindaco, «le identificazioni sono quindi scaturite esclusivamente dalla necessità di chiarire la natura dell’intervento, alla luce dell’incertezza suscitata dalla fotografia e dall’assenza di contrassegni identificativi sul mezzo. Si precisa altresì che, fino a quel momento, nelle comunicazioni della Pro Loco e negli atti acquisiti agli uffici si era sempre fatto riferimento all’impiego di bioattivatori in formulazione solida (polveri e compresse) e non era mai stata segnalata l’immissione di sostanze liquide. Proprio questa incongruenza — la presenza di un serbatoio con liquido stimato in 200–300 litri — ha alimentato il dubbio circa la natura del prodotto utilizzato e la sua idoneità all’impiego, rendendo pertanto necessario l’intervento degli organi di controllo. Desidero sottolineare che l’azione degli agenti non aveva alcuna finalità ostativa nei confronti della Pro Loco né di altri soggetti operanti per la bonifica: l’intento dell’Amministrazione era e resta quello di garantire la legalità e la trasparenza delle operazioni.
Poiché il contenuto del serbatoio non era identificabile sulla base dei primi riscontri, è parso doveroso accertare, tra l’altro, se fosse presente personale qualificato autorizzato (ad esempio Calabria Verde)».
A seguito delle verifiche, il sindaco riferisce di aver chiesto al comandante della Polizia municipale di «redigere una relazione dettagliata e, qualora gli atti lo rendano opportuno, il materiale raccolto sarà trasmesso alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per gli ulteriori accertamenti di competenza.
Come già comunicato, ribadisco con fermezza che questa Amministrazione intende esercitare un ferreo controllo del territorio, nell’interesse della salute pubblica e della salvaguardia ambientale. Non saranno tollerate condotte che mettano a rischio il patrimonio naturale o la sicurezza dei cittadini e non verranno fatti sconti a nessuno, a prescindere da ruoli o appartenenze: la legge è uguale per tutti. A tal fine il Comune manterrà alta la vigilanza, utilizzerà tutti gli strumenti di competenza e collaborerà con le forze dell’ordine e gli enti competenti per assicurare controlli efficaci, trasparenti e imparziali. Esprimo altresì vicinanza e solidarietà – conclude Marasco – al personale della Polizia municipale di Nicotera, che si è visto additato e messo alla berlina per il solo fatto di aver compiuto il proprio dovere nell’esercizio delle funzioni di tutela del territorio e della pubblica incolumità».