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18/08/2025 ore 15.20
Cronaca

'Ndrangheta, omicidio Palumbo: resta in libertà Rosario Fiorillo, confermato l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare

La Cassazione respinge il ricorso della Procura generale di Catanzaro e l’imputato risponderà pertanto a piede libero per il fatto di sangue avvenuto nel 2010
di Giuseppe Baglivo

Resta annullata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che era stata emessa dal gip distrettuale di Catanzaro nei confronti di Rosario Fiorillo, 47 anni, di Piscopio, alias “Pulcino”, in relazione all’omicidio di Michele Palumbo, l’assicuratore ritenuto uomo di Pantaleone Mancuso nella zona delle Marinate, ucciso nella sua villetta della frazione Longobardi l’11 marzo 2010. La prima sezione penale della Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Catanzaro avverso la decisione del Tribunale della Libertà che, in procedura di riesame, ha annullato la misura cautelare in carcere. Rosario Fiorillo, pertanto, risponderà a piede libero nel processo con rito abbreviato che lo vede imputato per tale fatto di sangue unitamente a Rosario Battaglia di Piscopio e Salvatore Tripodi di Portosalvo.
Per la Cassazione restano le “lacune motivazionali in riferimento al percorso argomentativo in tema di gravità indiziaria per il concorso di Rosario Fiorillo – quale mandante – nell’omicidio di Michele Palumbo. In particolare, restano dubbi sulla “formazione progressiva della narrazione del collaboratore Raffaele Moscato in rapporto al ruolo avuto da Rosario Fiorillo nell’omicidio Palumbo”, così come restano delle “divergenze di non poco conto tra il narrato di Raffaele Moscato e quello di Bartolomeo Arena (numero e identità dei componenti il gruppo di fuoco)”.

L’omicidio e le dichiarazioni dei collaboratori

La Suprema Corte ricorda quindi che in data 11 marzo 2010 è stato “colpito a morte Michele Palumbo nel cortile della sua abitazione da due persone a volto coperto, che hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco in direzione della vittima, alla presenza delle figlie. Le armi utilizzate per l’azione omicidiaria sono poi state rinvenute all’interno di un’auto che è stata data alle fiamme. Il Palumbo è risultato essere uomo di fiducia e referente per le estorsioni di Pantaleone Mancuso, capo di una consorteria mafiosa rivale di quella alla quale sarebbero appartenuti gli assassini ed i mandanti dell’omicidio. Tra questi ultimi, secondo l’accusa, vi sarebbe anche Rosario Fiorillo, ritenuto esponente di spicco della articolazione ‘ndranghetista denominata Piscopisani. Secondo il costrutto accusatorio, l’omicidio sarebbe da inquadrarsi nella strategia criminale del clan al fine di espandere il proprio controllo territoriale su aree di “competenza” dei Mancuso”.  
Gli elementi a carico di Rosario Fiorillo sono stati quindi rappresentati da dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, ossia Raffaele Moscato, Andrea Mantella e Bartolomeo Arena, “tutte dichiarazioni ritenute de relato”. Anche per la Cassazione, come per il Riesame, anche a voler ritenere valide ed utilizzabili le dichiarazioni de relato rese da Raffaele Moscato, le stesse risultano prive di riscontri esterni individualizzanti, mentre le propalazioni di Andrea Mantella risultano generiche (le prime) ed inattendibili (quelle finali, rese con anomala progressione narrativa)”. Infine Bartolomeo Arena, rimarca la Suprema Corte, ha fornito “informazioni doppiamente de relato, ma non ha saputo indicare con certezza la fonte primaria, così sussistendo il rischio della circolarità delle dichiarazioni”. Da qui l’inammissibilità del ricorso della Procura generale finalizzato al ripristino dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Rosario Fiorillo (difeso dagli avvocati Sergio Rotundo e Alice Massara) in relazione all’omicidio di Michele Palumbo. Rosario Fiorillo si trova attualmente detenuto per scontare una condanna definitiva a 30 anni di reclusione quale mandante dell’omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania, ucciso il 18 settembre del 2011 nella Vallata del Mesima, all’interno della sua Stazione di carburanti.

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