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21/01/2021 ore 11.23
Cronaca

‘Ndrangheta e politica: arrestato l’assessore regionale Talarico, indagato il leader Udc Cesa

Operazione "Basso profilo" della Dda di Catanzaro contro le cosche crotonesi. Arresti in tutta Italia. Politici, imprenditori e professionisti fra i destinatari delle 48 misure cautelari. Il segretario nazionale dello Scudocrociato si dimette. I nomi degli indagati
di Redazione

È in corso su tutto il territorio nazionale un’operazione contro la ‘ndrangheta, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro, che vede impegnati 200 donne e uomini della Dia e 170 unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofile e un elicottero. I dettagli sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sede della Corte d’Appello di Catanzaro, a cui hanno preso parte il procuratore capo Nicola Gratteri e il direttore della Dia, Maurizio Vallone.

Ci sono amministratori locali, imprenditori e professionisti fra i destinatari delle misure cautelari (50) emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Basso Profilo”. Tra i destinatari, i maggiori esponenti delle cosche Aracri, Arena e Grande Aracri, operanti nel Crotonese, oltre a imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali. Indagato anche il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, la cui abitazione romana sarebbe stata perquisita, mentre tra gli arrestati (ai domiciliari) figura il segretario regionale dello stesso partito, nonché assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico.

Lorenzo Cesa conferma di avere “ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017” e spiega: “Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente. Come sempre – assicura – ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese – annuncia – rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato”.

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da patrimoni aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Nel corso delle indagini è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre 300 milioni di euro.

I nomi degli indagati