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16/11/2021 ore 20.27
Cronaca

‘Ndrangheta e narcotraffico, i nomi dei 104 arrestati nell’inchiesta contro il clan Molè - Video

Le indagini hanno permesso di individuare l’arrivo di carichi di cocaina nei porti di Gioia Tauro e Livorno. Coinvolti pure alcuni vibonesi
di Redazione

Sono 36 le misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha colpito principalmente il clan Molè di Gioia Tauro, ma anche le famiglie Pesce e Pisano di Rosarno e Crea di Rizziconi. Quattro i vibonesi coinvolti nell’inchiesta (che interessa pure le Procure di Milano e Firenze), due di Nicotera (di cui uno indagato a piede libero), uno di Mileto ed uno di Pizzo Calabro. Fra i reati contestati anche l’estorsione e il traffico di sostanze stupefacenti, L’operazione è denominata “Nuova Narcos Europea”. Con riferimento al reato associativo e a vicende di natura estorsiva, le indagini hanno approfondito anche le condotte di alcuni soggetti domiciliati in Lombardia e, segnatamente, in provincia di Como e Varese, i quali sono stati oggetto di una parallela e collegata inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha emesso un fermo di indiziato di delitto a carico di numerosi indagati. [Continua in basso]

Le investigazioni hanno consentito di raccogliere diversi e plurimi elementi ritenuti allo stato probanti circa l’esistenza di un’associazione internazionale dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti. Di tale associazione sono accusati di essere partecipi anche alcuni dei presunti affiliati al clan Molè. Le indagini hanno permesso di individuare l’arrivo di carichi di cocaina sia al porto di Gioia Tauro che nel porto di Livorno.

Gli arrestati dell’inchiesta di Reggio Calabria

In carcere

Ai domiciliari

I fermati nell’inchiesta di Milano

Gli arrestati in Toscana

Nell’operazione della Dda di Reggio Calabria indagato a piede libero anche Giuseppe D’Angelo (cl. ’79) di Nicotera. Unitamente a Giuseppe Baratta, pure lui di Nicotera, sono accusati di essersi resi disponibili a commercializzare in modo continuativo e sistematico, nella città di Milano, la sostanza stupefacente del tipo cocaina, fornita dall’organizzazione criminale guidata da Rocco Molè.

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