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06/08/2025 ore 14.40
Cronaca

Mileto, aggredisce un carabiniere con due coltelli in pugno: arrestato e poi scarcerato 83enne accusato di violenza sessuale

L’anziano avrebbe abusato ripetutamente della donna sposata in Marocco a metà luglio. Una volta fatta irruzione sfondando la porta il maresciallo dell’Arma è stato affrontato dall’uomo che avrebbe cercato di pugnalarlo all’addome
di Giuseppe Currà

Momenti drammatici, quelli vissuti a Mileto nella tarda serata del 29 luglio scorso. Il grave fatto di cronaca è avvenuto in via Carlo Cattaneo. Protagonista un 83enne del luogo G. Z., che ha aggredito armato di coltello un maresciallo della locale stazione dei carabinieri. L’anziano è accusato di tentata violenza sessuale nei confronti della moglie, da poco sposata in Marocco. In particolare, l’avrebbe costretta con minacce a subire quotidianamente atti sessuali, provocandole lesioni personali.

Arrestato in fragranza di reato, l’indagato, difeso d’ufficio dall’avvocato del Foro di Vibo Valentia Rosario Lopreiato, è stato successivamente scarcerato con decorrenza immediata dal gip Roberta Ricotta, in quanto – «pur essendo emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati» e pur convalidando l’arresto in relazione all’accusa dell’uso di violenza nei confronti del maresciallo in servizio a Mileto – il giudice ha ritenuto che non ricorressero le esigenze cautelari indicate nella richiesta del pubblico ministero. In particolare, quella del concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, vista anche l’età avanzata dell’indagato, il suo stato di salute e la circostanza che la moglie non risiede più nell’abitazione con lui.

Dagli atti emerge che la sera del 29 luglio i militari sono intervenuti sul posto allertati da un cittadino, che si è recato nella locale stazione dei carabinieri per segnalare un presunto episodio di violenza nell’abitazione di via Cattaneo. Al momento dell’arrivo, ad attendere i carabinieri sul piazzale antistante la casa c’erano lo stesso giovane rivoltosi alle forze dell’ordine, il quale ha riferito di essere intervenuto poco prima in difesa della donna colpendo l’anziano con un pugno, e la moglie dell’indagato. Una volta forzata la porta d’ingresso il maresciallo si è trovato di fronte l’83enne, il quale dopo averlo aggredito con dei coltelli avrebbe tentato “di sferrargli due colpi al ventre che venivano prontamente schivati”. Successivamente, il tentativo di barricarsi in camera da letto, sventato dagli stessi carabinieri, e il conseguente arresto.

Sull’episodio la moglie ha sporto regolare denuncia-querela nei confronti del marito. In sede di interrogatorio è emerso che la donna, divorziata con 3 figli, è giunta in Italia 20 giorni fa, in seguito al matrimonio contratto in Marocco con l’83enne di Mileto, conosciuto nel mese di gennaio di quest’anno. Agli inquirenti ha raccontato di aver conosciuto l’uomo durante una sua lunga vacanza in Marocco. «All’inizio era molto disponibile, buono – ha dichiarato -. Era amorevole con me, diceva che mi amava e che mi avrebbe dato un futuro che non avevo potuto avere in Marocco. Ho visto in lui una persona di cuore e dopo qualche mese ci sia che ci siamo frequentati ho deciso di sposarlo. Mi ha promesso che avrebbe portato anche i miei figli in Italia dopo il nostro matrimonio, e io, per il loro futuro sono venuta in Italia».
Una volta qui, però, sempre secondo il suo racconto, sarebbero cominciate le vessazioni a sfondo sessuale, sotto la minaccia che se non avesse assecondato i suoi desideri l’avrebbe fatta rimpatriare.

Dal canto suo, l’indagato ha raccontato di essersi recato nel Paese nordafricano con l’intento di trovare una donna con cui intrattenere una relazione, e di aver firmato i documenti di matrimonio credendo che fossero invece atti per consentire alla donna di venire in Italia, cosa che è avvenuta a metà luglio, quando l’ha raggiunto a Mileto. Nessuna ammissione, invece, riguardo a eventuali litigi e rapporti sessuali pretesi con la violenza.