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17/08/2025 ore 13.05
Cronaca

«Il turismo non è solo silenzio»: il dibattito sui rumori della movida notturna accende l'estate di Tropea ma una soluzione nel 2010 ci fu...

Nel dibattito tra residenti e albergatori che chiedono il rispetto del riposo e luoghi adatti per il divertimento si alza la voce di una commerciante che difende la propria categoria
di Annarita Castellani

«Un turismo di qualità non è fatto solo di silenzi, ma anche di esperienze, socialità e vitalità. Ridurre la città a un luogo privo di vita notturna significherebbe adottare un modello turistico statico, penalizzando soprattutto le nuove generazioni e l’economia locale». Nel dibattito accesosi tra cittadini esasperati per il troppo rumore fino a trada notte nel centro storico (espresso ai commissari straordinari in un recente incontro in Municipio) e il presidente dell’Associazione albergatori di Tropea, Massimo Vasinton, che ricalca la richiesta di rispettare il riposo notturno di residenti e vacanzieri proponendo la creazione di spazi adibiti al divertimento musicale, si alza ora una terza voce, quella della commerciante Anita De Monte che difende l’operato costante del proprio settore: «Chi lavora nella ristorazione, nei bar, nei locali e negli eventi non offre solo un servizio: contribuisce a mantenere viva Tropea anche nei mesi di maggiore afflusso, generando indotto per l’intera economia locale. Accolgo con favore l’apertura dei commissari prefettizi, che non chiudono le porte alla musica come forma di intrattenimento, purché svolta nel rispetto della legge».

L’estate, specie il mese di agosto, è il periodo dell’anno in cui la “Perla del Tirreno”, che vive esclusivamente di turismo, massimizza i propri introiti e da diverso tempo proprio il mese di agosto è diventato “croce” e al contempo “delizia” per chi abita e lavora nel centro storico. Non si riesce più a trovare la quadra tra movida e relax. Eppure, la stessa De Monte, ricorda come, in riferimento alle normative vigenti, «durante il mandato del compianto sindaco Repice, un’ordinanza del 2010 mise d’accordo un po’ tutti: nei fine settimana di maggio, giugno, settembre e ottobre si poteva fare intrattenimento fino all’1; nei weekend di luglio fino alle 2; dal 25 luglio al 31 agosto tutti i giorni fino alle 2, con stop all’alcol alle 3. Questo – spiega ancora De Monte – significa che non serve spegnere la musica a mezzanotte o demonizzare l’intrattenimento: basta controllare i volumi con strumentazione certificata, orientare correttamente il suono e utilizzare tecnologie di contenimento acustico, come i dehors. La vera eccellenza di Tropea sta nel saper offrire divertimento e serenità, cultura e ospitalità, senza sacrificare né il diritto al lavoro né quello al riposo», ha poi concluso la commerciante.

Parole alle quali hanno fatto seguito quelle di Massimo Vasinton, presidente dell’Associazione albergatori Tropea (Asalt), in cui si rimarca l’esigenza di stabilire regole chiare per conciliare divertimento e relax senza per questo impoverire l’offerta turistica dei locali della cittadina costiera. «Nessuna contrapposizione, tanto meno polemica con gli operatori della movida e con la sig.ra De Monte – scrive Vasinton in un comunicato stampa -. Al contrario, condividiamo il desiderio che Tropea sia e resti una meta turistica versatile, capace di offrire proposte trasversali che incontrino gusti, preferenze e desideri di tutti. La movida rende la città viva, affascinante e attraente per giovani e meno giovani, ed è indubbiamente parte integrante dell’offerta turistica di Tropea. Proprio nell’ottica di contemperare le diverse aspettative dei nostri visitatori, ribadiamo però che Tropea non può e non deve trasformarsi in una discoteca a cielo aperto».

«L’intrattenimento musicale e le attività di svago – prosegue Vasinton – devono avere luoghi e orari appropriati, così da non arrecare disturbo a chi vive e a chi visita la città con esigenze diverse. Come sottolinea la stessa imprenditrice, “le regole ci sono, basta applicarle”. È quindi fondamentale che vi siano norme chiare e controlli adeguati, per evitare che situazioni legittime e gradevoli degenerino in fenomeni caotici e sgradevoli, compromettendo la qualità dell’esperienza turistica e la reputazione della destinazione. Il nostro obiettivo, come albergatori – ha poi concluso -, è garantire che Tropea continui a essere un’eccellenza dell’ospitalità italiana, capace di offrire esperienze autentiche e diversificate, in un quadro di equilibrio, rispetto reciproco e sostenibilità».