Il fotografo vibonese Rino Barillari racconta Brigitte Bardot: «Una vera diva. Oggi si somigliano tutte»
Il re dei paparazzi della Dolce Vita ripercorre con la memoria gli scatti che fece all’attrice francese morta ieri a 91 anni: «Dopo un appostamento fui inseguito e aggredito dal marito, adesso quelle foto non si potrebbero fare»
Il vibonese Rino Barillari, per tutti “The King”, storico fotografo della Dolce Vita, torna con la memoria agli anni irripetibili di Roma capitale del cinema mondiale. Lo fa in un’intervista pubblicata su la Repubblica, firmata da Arianna Finos, in occasione della scomparsa di Brigitte Bardot, morta a 91 anni.
Barillari ricorda di aver conosciuto la diva francese nel 1967, quando la stagione della Dolce Vita stava ormai volgendo al termine ma Roma restava un magnete per star internazionali e paparazzi: «Cinecittà produceva film a ruota libera, tutto il mondo era da noi. E lei era una stella che brillava». Bardot, allora sposata con il fotografo e collezionista tedesco Gunter Sachs, era una presenza capace di paralizzare il traffico nel centro storico.
Per Barillari, Bardot aveva qualcosa di unico: non solo una bellezza fuori dal comune, ma una naturalezza assoluta davanti all’obiettivo. «Aveva entrambi i lati del viso perfetti, veniva benissimo anche struccata. Ma soprattutto non sbagliava di un millimetro nel modo di camminare davanti alla macchina fotografica». Una sensualità libera e nuova per l’Italia dell’epoca, ancora ingabbiata da rigide convenzioni: «Era un mondo diverso e queste dive lo hanno cambiato».
Il racconto restituisce anche il mestiere avventuroso del paparazzo: appostamenti interminabili, depistaggi, notti perse davanti agli alberghi. Bardot però, sottolinea Barillari, capiva il valore del lavoro dei fotografi e sapeva gestire tutto senza scorte né capricci. «Era una diva vera, non aveva bisogno di urlare».
Non mancano gli episodi più duri, come l’inseguimento e l’aggressione da parte di Gunter Sachs, terzo marito della Bardot, dopo uno scoop realizzato nella villa di Marino, o la riflessione su un’epoca ormai finita: «Oggi quelle foto non si potrebbero fare, con la legge sulla privacy è previsto l’arresto».
Barillari ricorda anche il valore economico di quegli scatti: «Trecento, quattrocentomila lire, ottocento. Dipende dalle occasioni, se stava mangiando o si stava truccando la foto poteva valere un milione e mezzo, che oggi sarebbero settemila euro». E traccia una personale “classifica” delle dive più richieste: Sophia Loren al primo posto, seguita da Bardot e Claudia Cardinale. Con una stoccata finale al presente: «Oggi le famose si assomigliano tutte, le riconosco solo dai tatuaggi».
Un racconto vivido e nostalgico che, attraverso lo sguardo di un fotografo calabrese diventato leggenda, restituisce il fascino irripetibile di un’epoca e di una donna che ha cambiato per sempre l’immaginario collettivo.