Il commissario Piscitelli lascia l’Asp di Vibo? Per ora solo conferme indirette ma ci sono già le reazioni. Il Nursind: «Resti, ha fatto bene»
Ormai è più di un’indiscrezione: il commissario dell’Asp di Vibo Vittorio Piscitelli potrebbe lasciare l’incarico. La voce che si rincorre da ieri per ora non trova conferma nel diretto interessato. Più volte Il Vibonese ha tentato di contattarlo nel corso della giornata di ieri, ma senza successo. Eppure Piscitelli è sempre stato molto disponibile a parlare con i giornalisti, dopo una prima fase iniziale all’indomani del suo insediamento caratterizzata invece da una considerevole distanza con i media che poi ha gradualmente annullato, dimostrandosi pronto a rispondere alle domande della stampa anche su questioni particolarmente spinose. Al momento, sempre se la notizia verrà confermata, non è chiaro se vada via per sua scelta o perché destituito, anche se la seconda ipotesi sembra quella più accreditata.
Non è passato neppure un anno da quando, il 1° ottobre 2024, fu nominata la commissione prefettizia incaricata di guidare l’Azienda sanitaria provinciale per almeno 18 mesi dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Dieci mesi durante i quali l’ex prefetto Piscitelli e gli altri due commissari “tecnici” – Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando – hanno dovuto affrontare uno dei periodi più critici della sanità vibonese, oggi alle prese con una drammatica carenza di personale.
La morte di Martina Piserà, la 32enne di Pizzo deceduta al settimo mese di gravidanza con il bambino che portava in grembo; le clamorose dimissioni (poi ritirate) del primario del reparto di Ginecologia dello Jazzolino, Vincenzo Mangialavori, proprio per protestare contro la mancanza di attenzione da parte della dirigenza dell’Asp; le incredibili criticità che ha dovuto affrontare la Farmacia territoriale; il Pronto soccorso stracolmo di pazienti sistemati anche nei corridoi; le aggressioni al personale medico e infermieristico. Fino alle defezioni di alcuni medici cubani che hanno preferito andare a lavorare nel settore privato. «Sembra che a Vibo non ci facciamo mancare mai niente…», commentò amaramente Piscitelli dopo che Il Vibonese lanciò la notizia, poi ripresa anche dalla stampa nazionale.
Ma questi sono solo alcuni degli scogli che ha dovuto affrontare durante la sua perigliosa navigazione nelle acque agitate della sanità vibonese. Il più insidioso è stato sicuramente lo stesso che ha determinato il suo arrivo: le infiltrazioni mafiose. Da prefetto a riposo Piscitelli ha conservato l’aplomb istituzionale e la discrezione tipici del suo ruolo, ma quando i microfoni erano spenti e i taccuini chiusi ha sempre fatto capire che le incrostazioni erano tante, antiche e difficili da eliminare.
Sulle ipotizzate dimissioni di Piscitelli, si registrano già le prime reazioni. In particolare a intervenire è il Nursind Vibo Valentia, che attraverso il segretario provinciale, Domenico La Bella, esprime forte preoccupazione e invita il Commissario a rimanere al timone dell’Asp.
«Un’eventuale interruzione del mandato del Dott. Piscitelli – dichiara La Bella – rappresenterebbe un colpo devastante per il percorso di risanamento e riorganizzazione che questa azienda ha faticosamente intrapreso. Il Commissario ha dimostrato in questi mesi un encomiabile spirito costruttivo, una rara apertura al dialogo e una capacità di ascolto che hanno consentito di affrontare e risolvere numerose criticità». In particolare, il Nursind sottolinea come «l’Asp di Vibo Valentia abbia raggiunto una fase di stabilità e consolidamento grazie a nomine strategiche e competenti: il Dott. Lazzaro alla Direzione sanitaria, la dott.ssa Fiorillo alla guida delle Professioni sanitarie, e il dott. Sestito come Direttore Amministrativo».
«Questa squadra – prosegue La Bella – rappresenta una garanzia per la continuità del progetto di rilancio dell’azienda. Fermarsi ora significherebbe vanificare gli sforzi compiuti e compromettere il futuro della sanità territoriale. La sanità vibonese ha bisogno di stabilità, competenza e coraggio. Piscitelli ha dimostrato di possedere tutte queste qualità. Per questo, gli chiediamo con forza di non abbandonare il percorso intrapreso».