I carabinieri di Vibo celebrano la patrona dell’Arma: la cerimonia della Virgo Fidelis tra memoria e legalità
VIDEO | Centrale anche il ricordo dell’84esimo anniversario della battaglia di Culqualber, uno dei capitoli più eroici, simbolo di sacrificio e coraggio
Ogni anno, il 21 novembre, l’Arma dei Carabinieri rinnova un rito che appartiene alla sua storia profonda. La ricorrenza dedicata alla Virgo Fidelis, titolo mariano scelto come patronato dell’Arma nel 1949 da papa Pio XII, diventa occasione di riflessione collettiva su ciò che lega un’istituzione alla propria tradizione: la fedeltà, il servizio, la discreta quotidianità del dovere.
A Vibo Valentia la celebrazione si è svolta nel Duomo di Santa Maria Maggiore e San Leoluca, alla presenza delle massime autorità cittadine, tra cui il prefetto Anna Aurora Colosimo, il procuratore Camillo Falvo e il questore Rodolfo Ruperti.
Il vescovo della diocesi di Mileto–Nicotera–Tropea, Attilio Nostro, ha presieduto il rito, riunendo attorno all’altare comunità civile e realtà militari. Nel corso della funzione è stato richiamato il valore dell’impegno quotidiano dei Carabinieri, una presenza che per i cittadini rappresenta un presidio di sicurezza e di ascolto.
La data coincide anche con l’anniversario – l’84esimo – della battaglia di Culqualber, episodio che nella memoria dell’Arma conserva il peso di un sacrificio quasi assoluto. Il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, impegnato in quel combattimento, si immolò nel corso di una resistenza con grande valore tanto che gli avversari stessi lo riconobbero degno dell’onore delle armi. Un frammento di storia che continua a essere evocato come simbolo di coraggio e dedizione.
Nel corso della giornata è intervenuto anche il Comandante provinciale di Vibo Valentia, Antonio Parillo, che ha posto l’accento sul rapporto tra l’Arma e le nuove generazioni: «Noi crediamo molto nella cultura della legalità e cerchiamo sempre di farla arrivare ai giovani, motivo per il quale siamo costantemente attivi nella comunicazione con le scuole, strumento che ci consente di avere un dialogo diretto con i ragazzi. Il vero salto culturale che noi richiediamo è quello di comprendere che la regola non è mai limite ma garanzia e quando questo salto culturale sarà compiuto potremo dire di aver dato un contributo fondamentale all’affermazione della legalità».
Tra le ricorrenze richiamate, anche la Giornata dell’Orfano, dedicata ai figli dei Carabinieri caduti in servizio: un momento che restituisce il senso più intimo di una comunità capace di riconoscere il proprio debito verso chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio incarico.
La celebrazione della Virgo Fidelis si presenta così come un intreccio di memoria, fede e riconoscenza pubblica. Un’occasione che ricompone in un’unica narrazione la storia dell’Arma e il suo presente, fatto di un lavoro quotidiano che continua a svolgersi, spesso lontano dai riflettori, a tutela della legalità.