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07/07/2025 ore 14.17
Cronaca

Due alberelli di ulivo in memoria di Martina e di suo figlio mai nato: Filandari ricorda la 32enne morta allo Jazzolino - VIDEO

Alla cerimonia la famiglia della ragazza deceduta per arresto cardiaco dopo che le era stata comunicata la morte del feto di 7 mesi. Il marito Alberto: «Sarete sempre con me»
di Cristina Iannuzzi

Due alberelli di ulivo sono stati messi a dimora nel ricordo di Martina Piserà e del suo piccolo mai nato. Alla cerimonia che si è svolta davanti al campetto sportivo di Filandari, hanno partecipato il marito Alberto Lascala, la sorella e i genitori della 32enne morta al settimo mese di gravidanza allo Jazzolino di Vibo Valentia.

Un dramma che ha colpito tutta la comunità. Era l’alba del 4 maggio scorso quando il cuore della giovane originaria di Pizzo ma residente nella frazione di Mesiano di Filandari smetteva di battere. Pochi minuti prima dell’arresto cardiaco Martina aveva saputo della morte del figlio che portava in grembo. «Mio figlio sarebbe dovuto nascere tra il 15 e il 17 luglio», dice Alberto mentre stringe la fede nuziale. «È la promessa che ci siamo fatti io e Martina e la porterò sempre con me, come porterò sempre con me il suo ricordo e quello di Marino, il figlio che non ho mai potuto abbracciare».

Prima della benedizione dei due alberelli donati dalla comunità di Filandari, il parroco don Alessandro Mazzitelli ha inaugurato la statua di San Padre Pio offerta da Carmelo Zagari e Lucia Sorrentino. La scopertura della sacra effige è stata accolta con un grande applauso dalla comunità.
Elisabetta Romanello, presidente dell’associazione “L’albero della vita” ha letto il messaggio scritto da Alberto Lascala  e dedicata alla sua sposa e al figlio Marino: «Martina, guarda quante persone, pur non conoscendoti, ti vogliono ricordare. Qui stasera la comunità di Filandari si è riunita per esprimere ancora una volta la propria vicinanza e lasciare un segno in vostra memoria con due alberi di ulivo, simbolo di pace e speranza». Toccanti le parole del sindaco Rita Fuduli: «Abbiamo scelto l’ulivo perché è simbolo di pace, resistenza ed eternità. Le sue radici sono forti come il legame che unisce questa comunità, e i suoi rami si protendono verso il cielo come mani che cercano, pregano, sperano. Piantando questi alberi – ha affermato il primo cittadino – vogliamo dire che Martina e il suo piccolo continueranno a vivere. Non nei battiti di un cuore, ma nella memoria di un popolo che sa amare e ricordare. Questo gesto è un abbraccio della comunità di Filandari ad Alberto e alla sua famiglia. Un abbraccio che dice: non siete soli. Il vostro dolore è anche il nostro. Il vostro amore, che non si spegne, è anche il nostro impegno a custodirne il ricordo», ha concluso Fuduli.