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01/09/2025 ore 23.42
Cronaca

Drapia, il Comune affida agli archeologi della Federico II di Napoli la prosecuzione degli scavi nella necropoli di Torre Galli

L'Ente dopo la prima campagna di ricerche iniziata lo scorso anno che ha portato al rinvenimento di 30 tombe ha acquisito l'area di circa 9mila metri quadrati per tutelare il sito
di Annarita Castellani

Sono ripresi oggi gli scavi archeologici nell’antica necropoli di Torre Galli, situata nella frazione di Caria di Drapia. La nuova campagna di scavi, la seconda dal riavvio del progetto (partito nel 2013 e che ha inizialmente interessato un’altra porzione di area), è stata predisposta dalla giunta comunale di Drapia, guidata dal sindaco Alessandro Porcelli, con una delibera approvata pochi giorni fa. I lavori, che si concluderanno il 4 ottobre, vedranno nuovamente all’opera il team di archeologi del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico IIdi Napoli, sotto la guida del professor Marco Pacciarelli, esperto di Preistoria e Protostoria. La necropoli di Torre Galli è considerata una delle testimonianze più significative delle comunità indigene della Calabria meridionale. Il sito copre un arco temporale che va dal X/IX secolo a.C. al VI secolo a.C.. Proprio per questo, il Comune di Drapia ha deciso di promuovere e valorizzare attivamente il sito, acquisendo il 31 ottobre dello scorso anno, l’area della necropoli che si estende su due particelle catastali per un totale di 9.720 mq.

La fase di scavi iniziata a settembre 2024, ha portato alla luce 30 tombe, offrendo nuove conoscenze sulle tecniche di sepoltura di oltre un millennio fa. I risultati di questa campagna sono stati presentati ufficialmente il 14 ottobre dello scorso anno al Castello “Galluppi” di Caria. A inizio Novecento, tra il 1922 e il 1923, l’archeologo Paolo Orsi aveva già condotto scavi a Torre Galli, riportando alla luce una necropoli dell’Età del Ferro con oltre trecento sepolture, datate tra la fine del X e il IX secolo a.C.. Altri scavi erano stati effettuati anche verso la fine degli anni Settanta, per poi tornare in auge appunto nel 2013 e, nel 2024, in un’area differente. Con la ripresa dei lavori, il Comune di Drapia non solo intende dare continuità ai successi del 2024, ma anche tutelare le preziose tracce storiche di questo significativo polo archeologico.