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03/05/2025 ore 14.15
Cronaca

Dietro all'omicidio di Lamezia 10 anni di disperazione: continue richieste di denaro e una condanna per estorsione

Ludopatia e problemi psichiatrici avrebbero generato reiterate liti tra Bruno Di Cello e i suoi genitori, fino ad arrivare al colpo di pistola fatale sparato dal padre
di Alessia Truzzolillo

Continue richieste di denaro, una condanna definitiva, dieci anni, fa per estorsione nei confronti dei genitori e disturbi psichiatrici già diagnosticati. L’antefatto dell’omicidio di Bruno Di Cello, 30 anni, avvenuto ieri mattina a Lamezia Terme, per mano del proprio padre, Francesco Di Cello, 64 anni, è drammatico. Un contesto di disperazione che si protraeva da oltre un decennio.

La denuncia per estorsione e la condanna

I genitori avevano già denunciato il ragazzo per le sue continue e violente richieste di denaro. Ne era scaturito un processo che era terminato con la condanna per estorsione di Bruno Di Cello. In quel contesto erano emersi anche i problemi psichiatrici del giovane che da qualche anno, infatti, percepiva una piccola pensione di invalidità anche se le sue velleità erano quelle di diventare un fashion blogger e un modello.
Secondo quanto emerso, la vittima soffriva anche di ludopatia e le richieste di denaro, nonostante la condanna, non si sarebbero mai fermate, sempre più pressanti e minacciose. Una condizione che avrebbe portato alla depressione lo stesso padre. Continua a leggere su LaCNews24.it