Buco da 5 milioni di euro al Comune di Ricadi: la Procura chiede il rinvio a giudizio per 11 amministratori e dipendenti
Le indagini attorno al bilancio di previsione 2022-2024 sono partite dalla denuncia dell’ex responsabile dell’area economico-finanziaria e portarono a un blitz della Guardia di finanza sia in Municipio che nelle abitazioni degli indagati
La Procura di Vibo Valentia, guidata da Camillo Falvo, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per 11 figure tra amministratori e dirigenti del Comune di Ricadi, accusati di aver avallato atti contabili e amministrativi ritenuti irregolari. Le persone coinvolte che avevano ricevuto l’avviso di garanzia a inizio agosto sono: il sindaco Nicola Tripodi, il vicesindaco Domenico Locane; il consigliere comunale Daniele Piraino; Vincenzo Calzona, responsabile pro tempore dell’Area tecnica; Filippo Potenza, segretario comunale; gli assessori Albino Mollo, Luana Mazzitelli, Francesca Loiacono e i consiglieri comunali Domenico Tomaselli, Nicola Lasorba e Andrea Soriano. Le indagini s’incardinano attorno al bilancio di previsione 2022-2024 che, secondo l’ipotesi accusatoria, non avrebbe restituito un quadro fedele dei conti comunali, facendo risultare un buco da oltre 5 milioni di euro.
Ricadi, buco da 5 milioni nel bilancio comunale: sindaco Tripodi e assessori indagati per il reato di falsità ideologica in atti pubblici - NOMILa Procura ritiene infatti che alcune entrate siano state sovrastimate e che diverse passività non siano state correttamente registrate, generando uno scostamento considerevole nella rappresentazione della situazione finanziaria dell’Ente. Tra gli elementi ritenuti più critici dagli inquirenti ci sono la gestione dei proventi dell’acquedotto relativi al 2021, quantificati in circa un milione e mezzo di euro, e la mancata indicazione di debiti legati a espropri, servizi di depurazione e cartelle esattoriali che contribuirebbero a una massa debitoria complessiva superiore ai 4,3 milioni di euro.
Oltre alle presunte irregolarità nel bilancio, la Procura contesta anche una serie di delibere approvate tra la primavera e l’estate del 2022. Si tratterebbe di atti che riguardano interventi di manutenzione, progetti sulla viabilità, iniziative culturali e lavori su impianti sportivi e reti idriche, insieme a programmi di promozione del territorio come quelli destinati al borgo di Santa Domenica. Il nodo principale secondo gli inquirenti riguarda il visto di regolarità contabile, riportato formalmente nelle delibere ma che, di fatto, non sarebbe mai stato apposto dal responsabile finanziario, in violazione di quanto previsto dall’art. 49 del Testo unico degli enti locali.
L’inchiesta che ha preso avvio dalla denuncia dell’ex responsabile dell’area economico-finanziaria del Comune, Mirella De Vita, la quale avrebbe rifiutato di riconoscere debiti fuori bilancio per circa 5 milioni di euro, si fonda poi sul blitz in Comune da parte della Guardia di finanza, il 17 luglio del 2024, in cui gli inquirenti hanno acquisito copia di numerosi documenti. Blitz (seguito più avanti da altra acquisizione di documenti) che era poi proseguito nello stesso giorno con la perquisizione di alcune abitazioni di consiglieri e dipendenti o ex dipendenti comunali. Il gip Roberta Ricotta ha fissato l’udienza preliminare per il 28 gennaio 2026, giorno in cui sarà deciso se gli indagati dovranno affrontare un processo o se la loro posizione sarà archiviata.
Blitz della guardia di finanza al Comune di Ricadi, perquisizioni in corso anche a casa di alcuni consiglieri