Bivona torna a popolarsi di villeggianti e... rifiuti: «Il porta a porta non è adatto a un luogo di vacanza. E i "lordazzi" ne approfittano»
«Ogni estate, puntualmente, assistiamo alla stessa scena: sacchi dell’umido aperti per terra, vetro lasciato in giro, rifiuti abbandonati vicino ai cancelli dei palazzi e, altrettanto puntualmente, qualcuno si scandalizza e accusa i residenti o i turisti di inciviltà. Ma è davvero tutta colpa di chi abita qui?». A scrivere a Il Vibonese per denunciare la realtà tangibile ultimamente nella frazione è Santo Giuseppe Cortese, residente a Bivona. Una missiva che punta il dito sull’inciviltà di alcuni cittadini e anche sulle carenze di un sistema di raccolta che, afferma, «non si adatta alle esigenze di una località a vocazione turistica». Cortese, tra le sue riflessioni, esorta a «guardare le cose con occhi diversi».
«Bivona – prosegue – è una frazione a vocazione turistica: molte famiglie vivono qui solo poche settimane l’anno, in seconde case o in appartamenti in affitto. Il sistema di raccolta differenziata “porta a porta”, che funziona bene nei quartieri residenziali con presenza stabile tutto l’anno, qui diventa complicato e poco pratico. Chi parte di sabato o domenica si trova spesso in difficoltà: non può buttare l’umido o il vetro perché il calendario non lo prevede per quel giorno. E così, per non portarsi i rifiuti in macchina, molti li lasciano dove possono. Non è sempre maleducazione: è anche assenza di alternative». Fin qui le possibili “giustificazioni”, per così dire, di comportamenti comunque censurabili. Ma c’è una realtà che non ammette alcun alibi: quella dei “lordazzi” sempre e comunque.
«C’è anche un’altra realtà che non possiamo ignorare: i cosiddetti “lordazzi”, che approfittano del degrado per sentirsi autorizzati a fare peggio. Vista la sporcizia intorno – testimonia Cortese -, gettano la spazzatura ovunque, anche in angoli nascosti o direttamente sotto casa, senza nemmeno usare i bidoni, contribuendo a trasformare le vie del quartiere in vere discariche. E così, con i sacchi lasciati per terra e male sigillati, gatti, cani randagi e cinghiali fanno banchetti indisturbati, aggravando ulteriormente la situazione». Un circolo vizioso difficile da interrompere, anzi no: «La soluzione non è puntare il dito – continua Cortese -, ma è migliorare il servizio e pretendere rispetto da tutti. In tanti Comuni turistici italiani si è già intervenuto con isole ecologiche intelligenti, con cassonetti stradali controllati da tessera; ecopunti stagionali, dove conferire i rifiuti prima di partire; calendari estivi più flessibili per la raccolta; contenitori condominiali capienti e protetti, con raccolta più frequente».
In fine, il suo accorato appello: «Chiedo a chi legge, ai cittadini, agli amministratori e anche ai turisti: invece di giudicare chi lascia un sacco di spazzatura a terra, non è forse il momento di chiederci come possiamo evitare che sia costretto a farlo? E, soprattutto, non è ora di pretendere che chi sporca deliberatamente venga sanzionato con severità? Bivona merita un servizio all’altezza della sua bellezza e della sua ospitalità. Ma merita anche il rispetto di chi ci vive e di chi ci viene in vacanza».