Armi e munizioni a Limbadi, scarcerato Rocco Ascone
Convalidato dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Tiziana Macrì, l’arresto di Rocco Ascone, 19 anni, di Limbadi, arrestato venerdì per la detenzione clandestina di armi e proiettili. All’esito dell’udienza il difensore di Rocco Ascone, l’avvocato Francesco Sabatino, ha chiesto al gip il rigetto della misura cautelare alla luce della produzione di alcuni documenti e di una consulenza di parte. Il giudice, quindi, ha disposto per Rocco Ascone la misura cautelare dell’obbligo di firma alla locale Stazione carabinieri. Nel corso di una perquisizione, i carabinieri hanno trovato e sequestrato una pistola Beretta calibro 9, due paia di manette con quattro chiavi, un serbatoio e una fondina e ben 607 proiettili di vario calibro, alcuni dei quali contenuti in cinque aste per ricarica compatibili con i fucili d’assalto Ak 47, i micidiali kalashnikov. Rocco Ascone è figlio di Salvatore Ascone, 53 anni, di Limbadi, pluripregiudicato ritenuto vicino al clan Mancuso e scarcerato il 2 agosto scorso dal Riesame di Catanzaro, dopo essere stato arrestato con l’accusa di concorso nell’omicidio di Maria Chindamo, la giovane imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa il 6 maggio 2016 a Limbadi in località Montalto dinanzi al cancello della sua tenuta agricola.
