Arbitro aggredito in campo, il giocatore del Francica chiede perdono: «Provo vergogna, accetto le conseguenze»
Tonino Ventrice si rivolge innanzitutto al direttore di gara con una lettera aperta: «Il mio è stato un gesto inqualificabile, rifletterò. Spero un giorno di poterle chiedere scusa di persona»
A pochi giorni dalla partita di Seconda Categoria tra Asd Francica e Us Girifalco, segnata dalla violenta aggressione a un giovane arbitro di soli 17 anni, arriva la lettera di scuse del calciatore responsabile del gesto. Tonino Ventrice, sospeso immediatamente dalla sua società, ha deciso di rendere pubblico un messaggio di profondo pentimento, rivolto al direttore di gara e a tutto il mondo del calcio dilettantistico.
Aggredito arbitro 17enne a Francica: l’Aia esprime «profondo sconcerto» e promette tolleranza zeroDi seguito riportiamo per intero la lettera del giovane calciatore:
«Io sottoscritto Ventrice Tonino, calciatore tesserato per la A.S.D. Francica, scrivo la presente per esprimere il mio più profondo e incondizionato pentimento per il grave atto di cui mi sono reso responsabile durante la partita di campionato disputatasi in data 23 novembre 2025 contro la società U.S. Girifalco.
Con la mente fredda e il cuore colmo di vergogna, riconosco pienamente la gravità del mio gesto, consistito nell'aver "ingiustificatamente colpito il Direttore di Gara". Non esistono né possono esistere giustificazioni, attenuanti o pretesti per un comportamento simile, che tradisce i principi fondamentali dello sport e della convivenza civile. Ho perso il controllo in un modo inaccettabile e ho commesso un errore che macchia non solo la mia persona, ma l'intero contesto sportivo in cui sono inserito.
Il mio primo pensiero e le mie scuse più sentite sono rivolte al Direttore di Gara. A Lei, che è stato vittima della mia inqualificabile aggressione, chiedo umilmente perdono. Le mie azioni non solo Le hanno causato un danno fisico, ma hanno rappresentato un intollerabile affronto alla Sua persona e alla Sua funzione. Le esprimo la mia più totale solidarietà e Le auguro una pronta e completa guarigione, con la speranza, un giorno, di poterLe porgere le mie scuse di persona.
Estendo le mie scuse all'intera Associazione Italiana Arbitri (AIA). Sono consapevole di aver offeso e oltraggiato un'intera categoria di professionisti che, con passione e sacrificio, garantisce lo svolgimento delle competizioni sportive. Il rispetto per l'autorità dell'arbitro è un pilastro non negoziabile del gioco del calcio.
Chiedo scusa alla società U.S. Girifalco, ai suoi dirigenti, al suo staff tecnico, ai suoi calciatori e ai suoi tifosi. Ho sciupato quella che doveva essere una giornata di sport e sana competizione, trasformandola in un momento di tensione e sconcerto. Il mio comportamento è stato l'antitesi della lealtà sportiva che si deve a ogni avversario.
Un pensiero carico di rammarico va alla mia società, l'A.S.D. Francica, ai suoi dirigenti, al mister, ai miei compagni di squadra e a tutti i nostri sostenitori. Ho tradito la fiducia che hanno riposto in me e ho arrecato un grave danno d'immagine a un club che promuove valori di "rispetto, lealtà e sportività". Sono profondamente dispiaciuto per averli messi in una posizione di tale imbarazzo e per aver vanificato i loro sforzi quotidiani.
Infine, chiedo scusa alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, alla Lega Nazionale Dilettanti e a tutto il movimento calcistico. Sono cosciente che episodi come questo allontanano le persone, soprattutto i più giovani, dallo sport, proiettando un'immagine diseducativa che non appartiene al vero spirito del calcio.
Accetto sin da ora, con piena consapevolezza, ogni provvedimento disciplinare che gli organi della giustizia sportiva riterranno opportuno comminare nei miei confronti, così come accetto la decisione della mia società di sospendermi immediatamente da ogni attività. Affronterò le conseguenze delle mie azioni con stessa responsabilità con cui oggi ammetto la mia colpa.
Mi impegno a intraprendere un profondo percorso di riflessione personale per comprendere le ragioni che mi hanno portato a un gesto così sconsiderato e per assicurarmi che un simile episodio non si ripeta mai più. Spero che il tempo possa, se non cancellare, almeno lenire il dispiacere e il danno che ho causato».