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27/11/2025 ore 16.52
Cronaca

Aggredito e pestato per poi essere rapinato del telefonino: in due a giudizio a Vibo

La decisione del gup dopo la richiesta della Procura. La vittima percossa con calci, pugni e un tubo in polietilene

di Giuseppe Baglivo

Lesioni personali aggravate e rapina. Con queste accuse il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, ha rinviato a giudizio Giovanni Messina, 74 anni, ed il figlio Francesco Messina, 40 anni, entrambi di Vibo. Parte offesa nel procedimento penale è G.B., di Vena Superiore, assistito dall’avvocato Francesco Rombolà. Il processo si aprirà dinanzi al Tribunale collegiale il 27 gennaio. Ad avviso della Procura di Vibo – che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio – Francesco e Giovanni Messina l’8 aprile scorso avrebbero ripetutamente colpito in viso e sul corpo la parte offesa in un terreno ubicato a Ionadi. In particolare, Francesco Messina è accusato di aver percosso la vittima con calci e pugni, mentre Giovanni Messina avrebbe colpito G.B. con un tubo di polietilene provocandogli così lesioni personali consistite in contusioni varie al naso, al viso e sulle braccia giudicate guaribili in 13 giorni. Le contestazioni sono aggravate dall’uso dell’arma (il tubo) e dall’aver commesso il reato per eseguire una rapina. L’altra contestazione è infatti proprio il reato di rapina in quanto i due imputati si sarebbero impossessati del telefonino della vittima. Francesco e Giovanni Messina sono difesi dall’avvocato Giuseppe De Luca.