La riflessione | “Ritroviamo lo spirito del Natale, tornando ad essere uomini”
Il Natale scuola di umanità. Il Natale è ormai da tempo diventato nell’immaginario collettivo, sinonimo di consumo e di spese, di regali e grandi scorpacciate, tanto che l’approssimarsi delle festività natalizie, rappresenta per molte famiglie, quasi uno spettro angosciante a causa del loro oneroso gravare sull’economia di molte persone appartenenti al ceto medio che vanno sempre più ad infoltire il numero dei cosiddetti “nuovi poveri”. Basta presentare questo semplice ma, a mio avviso assai realistico scenario, per rendersi conto di quanto l’evento-Natale sia stato privato, nella nostra società postmoderna, non solo del suo profondo ed autentico significato religioso, ma bensì anche del suo intrinseco valore umano e sociale di festa della condivisione e della riconciliazione. Dinanzi a questo totale smarrimento del senso di tale evento, che è da inquadrare chiaramente in una prospettiva ben più ampia quale quella di una totale perdita di qualsiasi riferimento trascendente e di oblio di ogni valore autenticamente umano, nasce quasi spontanea la domanda: “perché il Natale oggi? Cosa dice l’evento di un Dio che si fa uomo ad un uomo che, pur di farsi Dio, ha rinunciato a essere uomo?”. Una risposta autenticamente cristiana e quindi anche pienamente umana a questi interrogativi, è possibile solo nella misura in cui l’uomo oggi è capace di aprirsi a quella che è la verità più piena del suo stesso essere uomo. Allora forse è proprio il caso di rimetterci in ascolto di quella verità per cercare di coglierne qualche aspetto, per gustarne un po’ della bellezza e per lasciarci guidare da essa verso le sorgenti che rivelano il senso della vita e dell’essere dell’uomo. È proprio quella Verità a cui l’uomo tanto aspira e per la quale tanto sospira che ha lasciato la sua trascendenza e si è incarnata nel tempo e nello spazio, per svelare all’uomo la sua grande dignità, per risollevarlo da tutto ciò che ne ostacolava la più piena realizzazione e per ricondurlo al volto di Dio, al volto dell’amore che rigenera e trasforma continuamente. Dio si fa uomo affinché l’uomo diventi Dio, affinché l’uomo riscopra la sua dignità di essere figlio dell’amore e non del peccato e della morte, affinché l’uomo non creda inutile la sua vita ma comprenda che è creato per amore ed è guidato dall’amore per camminare nell’amore. È proprio questo l’autentico spirito del Natale, che diventa quindi paradigma di tutto il cammino esistenziale dell’uomo nel suo itinerario di continua conversione a Dio e di scoperta di sé. Non lasciamoci dunque sfuggire la grande opportunità che questo Natale ci offre, guardando il volto del Dio fatto bambino, di contemplare la Verità di noi stessi e diventare così tutti un po’ più uomini.
*Sacerdote nella parrocchia Sacra Famiglia di Vibo