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11/09/2025 ore 19.05
Attualità

A Cessaniti quest’anno niente scuolabus, la rabbia delle famiglie: «Tariffe proibitive, c’è chi ha scelto di cambiare istituto»

Il servizio che prevedeva un costo mensile di 60 euro a studente non ha registrato il numero minino di adesioni e pertanto non verrà attivato. I genitori denunciano una situazione di grande difficoltà. Chiesto l’intervento della Prefettura

di G.D'A.

Il 16 settembre le porte degli istituti scolastici calabresi riapriranno ai ragazzi. A Cessaniti, la novità principale del nuovo anno scolastico riguarda il mancato avvio del servizio scuolabus. Questioni di numeri, questioni di cifre. Più nel dettaglio, come ci spiegano alcuni genitori dei ragazzi coinvolti, il Comune – a causa dei pesanti conti in rosso (l’ente ha dichiarato dissesto con delibera dell’11 giugno 2025) – aveva proposto tariffe giudicate eccessive dalle famiglie. Mentre infatti in passato si spendevano circa 30 euro a studente, quest’anno per poter accedere al servizio si sarebbero dovuti sborsare 60 euro (ogni mese). Dinnanzi a questa prospettiva, le famiglie hanno dapprima sparato in una mediazione con l’amministrazione, successivamente si sono trovate costrette a non fornire la propria adesione proprio per l’impossibilità a sobbarcarsi mensilmente la spesa.

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I riflessi sulla scuola

Mancando i numeri, il servizio non verrà attivato: «Stiamo parlando – spiegano alcuni genitori in una lettera inviata alla nostra redazione – di un servizio indispensabile che mina il diritto allo studio di ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo». Una criticità che si riflette sui pendolari provenienti dalle frazioni e anche dai paesi limitrofi: «I disagi sono tanti e – aggiungono – alcune famiglie hanno deciso di non far più frequentare ai propri ragazzi l’istituto di Cessaniti, rivolgendosi altrove». Il rischio è che il paese perda un altro importante tassello rappresentato dalla scuola, «sprofondando ancora di più nel disagio sociale e nell’abbandono». Per ovviare alla mancata attivazione dello scuolabus, alcune famiglie si stanno organizzando tra loro con turnazioni, per permettere agli studenti – una volta iniziate le lezioni - di raggiungere l’istituto.

Appello al prefetto

Nel frattempo, un gruppo di genitori ha sollecitato l’interessamento della Prefettura di Vibo Valentia e l’intervento della massima autorità di governo sul territorio, facendo leva sull’esigenza di garantire il servizio, che concorre al diritto allo studio per i ragazzi, dando la possibilità a chiunque, a prescindere dalla condizione economica delle famiglie di provenienza, ad accedere al sistema scolastico.